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Il monito lanciato dalla società italiana rianimatori ed anestesisti rispetto agli effetti che il contagio influenzale, sommandosi a quello per Covid, potrebbe portare nel giro di un mese rispetto alla pressione sulle strutture ospedaliere in termini di ricoveri ordinari e terapia intensiva, è chiaro, anche alla luce delle 8.000 vittime di medie e delle decine di migliaia di ricoverati registrate mediamente in Italia ad ogni epidemia influenzale. Venendo all'Emilia-Romagna, dove i dati anche oggi registrano un aumento dei casi di contagio per Covid, con una pressione comunque grazie all'effetto dei vaccini sull'aumento dei casi gravi, soprattutto tra soggetti a rischio, quale potrebbe essere l'impatto se l'influenza si presentasse con le stesse caratteristiche del pre-covid?
Per rispondere siamo andati a riprendere l'ultimo report conclusivo della Regione Emilia Romagna sull'andamento dell'epidemia influenzale 2018-2019, l'ultimo senza Covid
La stagione influenzale 2018-19 in Emilia, l'ultima prima dell'arrivo del Covid 19, mostrò un andamento sovrapponibile a quello della maggior parte delle stagioni influenzali, e ha raggiunto una intensità alta. In riferimento alla popolazione regionale, si stima che si siano ammalate in regione circa 579.000 persone. Di questi 172 casi gravi con ricovero in ospedale anche in terapia semintensiva e intensiva, e tra questi 57 decessi, di cui 7 a Modena, 2 a Piacenza, 2 a Parma, 3 a Reggio Emilia, 22 a Bologna, 5 a Imola e 16 nel distretto sanitario della Romagna.
Dati che emergono dal rapporto regionale dell'Emilia-Romagna
La curva di incidenza venne raggiunta nella quinta settimana del 2019, di fatto la prima di febbraio. Il picco registrava 41,3 casi per 1.000 abitanti
La fascia di età più colpita fu, come sempre, quella 0-4 anni (una fascia compresa nel range 6 mesi-6 anni per la quale la sanità pubblica raccomanda la vaccinazione antinfluenzale).
Seguiva la fascia 5-14 anni, e quella degli over 65enni hanno raggiunto l’incidenza massima pari a 3,7 nella sesta settimana.
Tra i soggetti colpiti da una forma grave di influenza 3 donne in gravidanza, tutte non vaccinate e due con precedenti fattori di rischio avevano contratto una forma grave di influenza (2 casi di virus A(H3N2) e 1 caso di A(H1N1)pdm09).
Questo, ancora prima del Covid, confermava dal punto di vista sanitario, l'insufficienza di copertura vaccinale nelle persone a rischio per patologia e, ancora di più, nelle donne in gravidanza.
'La riduzione dell’immunità insieme ai cambiamenti fisiologici che accompagnano la gravidanza, rendono le donne gravide più esposte a complicanze respiratorie gravi. Inoltre, l’influenza acquisita in gravidanza, può provocare aborto, morte fetale, parto prematuro e, seppure più raramente, difetti congeniti neurologici del neonato. La vaccinazione invece è sicura sia per la mamma che per il neonato' - si legge nel rapporto regionale.
Tra gli operatori sanitari veniva segnalato come brillante risultato la copertura vaccinale, non obbligatoria, del 39,5% del totale
Eventi avversi alla vaccinazione antinfluenzale nel rapporto sull'anno 2018-2019 in Emilia-Romagna
Nella stagione 2018-19 su 785.935 persone vaccinate, sono stati segnalati 54 sospetti eventi avversi
da vaccino, corrispondenti a un tasso di 0,68 per 10.000: 39 risultavano non gravi (9 dopo vaccino
adiuvato con MF59 e 30 dopo split quadrivalente).
Delle 15 gravi, 6 riguardavano il vaccino adiuvato con MF59 e 9 il vaccino split quadrivalente.
In seguito a valutazione del nesso di causalità (valutato mediante il causality assessment del WHO)
11 sono risultate non correlabili, 2 indeterminate e 2 correlabili.