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'I gatti in Italia sono ancora alla ricerca di identità e tutela'


La giornata del gatto: l'allarme di Legambiente
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'L’Italia non è un paese per i gatti': lo sostiene, con la forza dei numeri, Legambiente. Nella giornata nazionale dedicata al felino più amato, l’associazione infatti rilancia i dati del focus “A-Mici in Città”, a testimonianza di un “rallentamento della capacità di azione di Comuni e Asl” su colonie e oasi feline, volontariato, gattili sanitari e interventi di microchippatura.
Riprendendo i numeri dell’analisi 2021-2023, Legambiente torna a lanciare l’allarme. “I gatti in Italia sono ancora alla ricerca di identità e tutela – sostiene Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente – Nel 2025 non si sa ancora quanti essi siano, essendo registrata soltanto una piccola percentuale, e non si danno risposte alla crescente domanda di aiuto che viene da migliaia di cittadini che desiderano garantire il loro benessere, perché strutture e personale pubblico a ciò deputati sono troppo pochi.

Davanti all’affanno del welfare pubblico, che dovrebbe garantire la gestione, tutela e cura dei gatti, liberi e casalinghi, gli incentivi che periodicamente vengono elargiti, ultimo il bonus animali domestici 2025, benché positivi non sono risolutivi delle difficoltà crescenti. Troppo impegno rimane sulle spalle di un bellissimo, appassionato e diffuso volontariato amante dei gatti, a cui rivolgiamo un infinito grazie”.

 

Nel 2023, su un campione di 771 Comuni, solo il 39% dichiara di avere colonie feline presenti sul proprio territorio e il 33,5% di sapere quanti gatti le popolino. Rispetto alle sterilizzazioni l’8,3% dei Comuni sostiene di averle effettuate su più del 90% dei gatti presenti nelle colonie di competenza, il 7,1% dice di aver fatto almeno una campagna di microchippatura, il 16,1% di sterilizzazione e il 12,7% di aver realizzato progetti informativi per l’adozione di gatti in cerca di casa.
Appena l’8,8% dei Comuni dichiara di avere gattili sanitari, solo il 4,1% di possedere oasi feline.
Delle 46 aziende sanitarie parte del campione di A-Mici in Città il 93,5% dichiara di avere colonie feline presenti sul proprio territorio e l’80,4% conosce il numero di gatti che ne fanno parte. Il 71,7% ha incaricato cittadini per la gestione delle colonie urbane, solo il 10,9% sostiene di aver anagrafato i gatti presenti in esse e il 23,9% di aver sterilizzato più del 90% dei piccoli felini che le popolano. Solo il 17,4% ha realizzato almeno una campagna di microchippatura, il 47,8% di sterilizzazione e il 56,5% di aver organizzato iniziative per l’adozione di gatti. Infine, il 60,9% dichiara la presenza di gattili sanitari e il 41,3% di avere oasi feline.
“A-Mici in Città 2025” non manca di restituire l’azione di alcune città che, nel 2023, si sono distinte per la gestione e cura degli amici felini. Con la presenza di due gattili sanitari ciascuna, Modena, Sassari, Latina e Alba (CN) figurano tra le città più virtuose in tema di accoglienza. Per quanto riguarda il numero di adozioni emergono Vicenza (680 adozioni nel 2023), Ivrea – TO (277), Modena e Mantova con 251 gatti ciascuna che hanno trovato casa. Ben 17 oasi feline sorgono ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, otto a Bologna e tre a Verona. Mentre Napoli (2.459), Milano (1.400) e Padova (1.028) si distinguono per il maggior numero di colonie feline registrate sul proprio territorio. Napoli e Milano, inoltre, rispettivamente con 2.095 e 1.400 volontari incaricati nelle colonie feline, spiccano insieme a Torino (1.000) per essere le città con il più alto numero di cittadini dediti alla cura e assistenza dei gatti presenti nelle colonie territoriali registrate. Infine, sul versante delle sterilizzazioni, ritroviamo Napoli con 2.510 gatti sterilizzati al 2023, preceduta da Verona (3.236) e terza Modena con 2.392 interventi di sterilizzazione felina effettuati.

Redazione Pressa
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