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La salute dei detenuti nelle carceri in Emilia-Romagna: il quadro è allarmante

La salute dei detenuti nelle carceri in Emilia-Romagna: il quadro è allarmante

Il 28,6% soffre di disturbi psichici e comportamentali, mentre il 39,4% presenta almeno una patologia cronica. Problemi amplificati dal sovraffollamento. E la Provincia approva un Ordine del giorno bipartisan


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Nel 2025 la Regione Emilia-Romagna investirà oltre 18 milioni di euro per migliorare le condizioni sanitarie dei detenuti, ma i dati presentati al convegno “Cure senza confini. Sfide e innovazioni in Sanità Penitenziaria” rivelano una realtà preoccupante: il 28,6% dei detenuti soffre di disturbi psichici e comportamentali, mentre il 39,4% presenta almeno una patologia cronica, tra cui malattie cardiovascolari, diabete mellito, patologie neoplastiche e respiratorie croniche.Il disagio mentale è un problema diffuso in tutte le strutture penitenziarie, ma particolarmente grave a Modena e Castelfranco Emilia, dove il sovraffollamento raggiunge livelli critici. A Modena, il tasso di sovraffollamento è del 153%, con 128 detenuti ogni 100 posti disponibili. Situazioni analoghe si riscontrano anche a Ferrara, Ravenna e Bologna, dove la popolazione carceraria supera di gran lunga la capienza degli istituti.
 

Sovraffollamento e malattie: una combinazione pericolosa
L'affollamento degli istituti penitenziari aggrava le condizioni di salute dei detenuti, limitando l'accesso alle cure e aumentando i rischi di contagio e deterioramento psicologico. Il fenomeno del sovrappeso e obesità interessa quasi la metà della popolazione carceraria (48,3%), con 32,5% in sovrappeso e 15,8% obeso, una percentuale superiore rispetto alla media nazionale del 43%.
Di fronte a questi numeri, gli assessori regionali Massimo Fabi e Isabella Conti hanno sottolineato la necessità di un approccio innovativo, sistemico e interistituzionale per garantire il diritto alla salute dei detenuti.
“Le risorse nazionali destinate alla sanità penitenziaria non sono aumentate dal 2008, nonostante il crescente numero di detenuti”, hanno dichiarato, evidenziando la necessità di un nuovo modello organizzativo che vada oltre la mera risposta ai bisogni urgenti.
 

Dipendenza da sostanza e tentati suicidi
La dipendenza da sostanze rappresenta uno dei problemi di salute più rilevante e presente tra la popolazione detenuta. Nelle carceri dell’Emilia-Romagna sono presenti i Servizi per le dipendenze per il trattamento. Il 19,9 % dei detenuti presenti nel 2024 nelle carceri della regione ha presentato un problema di abuso-dipendenza con le sostanze psicotrope. Suicidi e lesioni sono una manifestazione del disagio vissuto in carcere. Nel 2024 i casi di tentato suicidio registrati (Fonte SISP) sono stati 51. Il numero più alto si è registrato a Modena (20), Bologna (11) e Ferrara (7). Nove, invece, i suicidi, tre dei quali nell’Istituto di Parma. Il numero assoluto di suicidi a livello nazionale ha riscontrato un picco notevole nell’ultimo anno, dopo un calo drastico nel 2023, arrivando a registrare 83 casi nel 2024.
Il numero di casi di suicidio nelle carceri emilianoromagnole nell’ultimo triennio si è sempre mantenuto costante, intorno ai cinque suicidi per anno, fatta eccezione per il 2022, dato in linea con gli aumenti a livello nazionale. Gli under 30 e le donne sono i detenuti che fanno registrare le frequenze più alte di suicidi. Quanto ai detenuti minorenni, infine, nel 2024 sono state registrate 323 cartelle cliniche nell’Istituto Penale per Minori di Bologna, in via del Pratello, corrispondenti a 280 detenuti. Nella fascia 13-15 anni sono presenti 15 detenuti (5,4% rispetto al totale), 54 di sedici anni (19,3%), 84 diciassettenni (30%), 78 diciottenni (27,9%) e 49 con un’età compresa fra 19 e 25 anni (17,5%). Il genere rispecchia le proporzioni dei detenuti adulti: il 97,9% è di sesso maschile.
 

Strategie per il benessere dei detenuti
La Regione ha già avviato diverse iniziative per migliorare la vita nelle carceri. Oltre agli interventi sanitari mirati alla prevenzione e alla cura, sono in corso programmi di reinserimento sociale, formazione professionale e attività culturali come i laboratori teatrali. Anche l'istruzione gioca un ruolo chiave, con percorsi di alfabetizzazione e corsi di diploma per favorire l'inclusione post-detenzione.
 

Riduzione sovraffollamento e spazi adeguati: il Consiglio provinciale approva Ordine de Giorno Bipartisan
Sollecitare una serie di interventi strutturali per migliorare l’efficienza degli
edifici carcerari, con particolare attenzione alla riduzione del sovraffollamento e alla creazione di spazi adeguati per le attività ricreative, educative e professionali e sostenere la necessità di incrementare le risorse per la manutenzione e la sicurezza delle strutture, in modo da garantire ambienti più dignitosi per i detenuti.
E’ quanto contenuto nell’Ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale nella seduta di martedì 3 giugno, presentato dai consiglieri del gruppo Insieme per una nuova PROVINCIA, in relazione alla qualità della vita delle detenute e dei detenuti nonché al lavoro della polizia penitenziaria delle carceri di Modena e Castelfranco Emilia.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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