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L’emergenza Covid ha costretto molti di noi a lavorare da casa per la prima volta e quindi a dover organizzare il proprio angolo di lavoro adattandolo agli spazi domestici. I più fortunati hanno potuto fare affidamento su un vero e proprio studio e quindi sono partiti avvantaggiati e hanno dovuto attuare solo correttivi minimi per lavorare nelle migliori condizioni. Parliamo soprattutto delle varie figure di freelancer, di professionisti, di artisti e creativi, che incentrano il proprio lavoro sulla flessibilità e già prima della pandemia non erano tenuti ad andare regolarmente in ufficio.
Ma per tutti gli altri lavoratori il discorso cambia. Per l’impiegato statale, ad esempio, abituato alle 8 ore in ufficio con la propria postazione stabile e sistemata, riprodurre delle condizioni simili a quelle abituali, soprattutto in assenza di spazi idonei e ideali, ha sicuramente creato qualche grattacapo.
Nulla di insormontabile visto che basta recarsi in qualsiasi punto vendita
Mondo Convenienza, Ikea o simili per farsi ispirare e per trovare le soluzioni più giuste alle proprie esigenze evitando di spendere un occhio della testa.
Cambiare abitudini
Con la fine della prima ondata, che ha di fatto coinciso con l’arrivo della stagione estiva, molte persone hanno di fatto scelto, ove possibile, di lavorare da casa anziché tornare nel contesto lavorativo originario, con un abbandono quasi definitivo del tabù legato alla scarsa produttività al di fuori dell’ufficio, un aspetto questo che nel nostro paese ha di fatto tenuto al palo il fenomeno del telelavoro, ben più utilizzato nelle altre economie avanzate in giro per il mondo.
Le
remore del datore di lavoro e la paura del cambiamento del lavoratore, sono state quindi facilmente esorcizzate.
Ma lavorare da casa può essere sì comodo sotto l’aspetto della flessibilità e del risparmio di tempo e denaro, ma non è sempre facile. Come detto bisogna essere in grado di creare uno spazio idoneo al lavoro, ma bisogna anche esser bravi a tenere alla larga le distrazioni, familiari e non, per non trasformare una sessione di lavoro in una serie di ore interminabili in cui non si è riusciti a concludere nulla.
Una soluzione pratica per evitare di spargere gli attrezzi del mestiere in giro per la casa e quella di cercare una scatola capiente in cui è possibile riporre il notebook, i cavi, l’agenda e tutti gli altri accessori che servono di solito a fare il proprio mestiere. In questo modo si avrà la possibilità di mantenere la casa in ordine, e allo stesso tempo si avrà la sensazione di ricreare il momento liberatorio dell’uscita dall’ufficio, evitando sentirsi intrappolati in qualcosa che alla lunga diventa mentalmente pesante.
3 accessori da avere in una postazione attrezzata per lo smart working
In vendita è possibile trovare dei set composti da tutta una varietà di accessori che all’occorrenza possono rivelarsi utili, sia che si lavori davanti a un fisso che a un portatile.
Una cosa che non potete non avere è un set di cuffie. Ne esistono di mille tipi, più o meno ingombranti, e con caratteristiche tecniche molto diverse. A prescindere dal budget a disposizione, il consiglio è quello di concentrarsi sulla comodità, non dimenticando di sceglierle con un microfono integrato per essere pronti in caso di videoconferenze col boss. Le versioni wireless sono decisamente più comode ed evitano che la scrivania diventi una selva di cavi, ma a parte questi dettagli, anche quelle col filo andranno benone.
In mancanza di un numero elevato di ingressi usb sul pc sarà utile attrezzarsi di Hub in grado di permettervi di collegare gli altri dispositivi con cui lavorate. E fidatevi, non se ne hanno mai a sufficienza.
Infine, un oggetto non necessario ma che potrebbe rivelarsi utile è uno stand per mantenere il proprio cellulare in verticale che vi permetta quindi di tenere sott’occhio eventuali notifiche o video.