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'Servono procedure validate per curare pazienti a casa'

'Servono procedure validate per curare pazienti a casa'

L'appello Sindacato Medici Italiani in una lettera inviata al Presidente del Consiglio. Il segretario generale Onofri: 'I casi positivi sono molti di più di quelli ufficiali'


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'L'esperienza medica e la letteratura internazionale indicano che il trattamento farmacologico precoce delle forme paucisintomatiche da Covid-19 e' efficace. Un beneficio certo scaturisce dall'assunzione di farmaci come idrossiclorochina e azitromicina in caso di positivita' a Covid-19 di pazienti paucisintomatici o con sintomi lievi moderati. È quanto contenuto in una relazione tecnica, corredata di bibliografia scientifica, del Centro Studi del Piemonte. Chiediamo, per questo, di poter individuare procedure validate per trattamento domiciliare di pazienti Covid positivi o sospetti tali'.

Cosi' Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani in una nota rende pubblica una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute alla Protezione Civile Italiana, all'Agenzia Italiana del Farmaco.

'In Italia- prosegue la nota dello Smi- al 27 marzo 2020, i dati ufficiali parlano di 66.414 positivi, 86.498 casi totali e 9.134 deceduti, ma da segnalazione da parte dei nostri associati su tutto il territorio nazionale abbiamo ragione di credere che i casi positivi siano molti di piu', non essendo tra questi annoverati i casi positivi asintomatici e paucisintomatici, non essendoci la possibilita' di effettuare tamponi a tutti, compresi gli stessi operatori sanitari. Moltissimi sono i pazienti trattati a domicilio paucisintomatici o con una sintomatologia lieve moderata che, in parte dei casi, evolve rapidamente in insufficienza respiratoria acuta, senza altra possibilita' per il medico di famiglia che monitorarlo giornalmente e trattarlo con comuni farmaci sintomatici. La disponibilita' delle terapie intensive ad oggi e' di circa 5000 posti letto, portati ad 8000, ma comunque insufficienti rispetto al numero dei pazienti da trattare, in relazione alla non omogenea distribuzione sul territorio nazionale; per le strutturali carenze organizzative, compreso il personale, il sistema ospedaliero e quello di urgenza-emergenza sono al collasso'.

Nella foto, il segretario generale del Sindacato medici italiani Pina Onotri

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