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L'Arma dei Carabinieri è intervenuta su 15.200 dei 18.000 episodi di illegalità registrati nei primi 8 mesi del 2024 in provincia di Modena scoprendo 3.095 reati rispetto ai 2.500 dello stesso periodo del 2023. Periodo in cui l'Arma ha eseguito 366 arresti, rispetto ai 313 del 2023 e denunciato 3.316 persone rispetto alle 2.919 dello scorso anno. Numeri in aumento direttamente proporzionali all'incremento degli episodi criminali registrati e all'attività di prevenzione e di controllo sul territorio che nel 2024 ha registrato 23.050 servizi, in aumento del 10% rispetto al 2023 e che si sono tradotti 121.000 ore di servizio.
Dati che portano i Carabinieri ad occuparsi di fatto di quasi il 90% degli episodi di illegalità delle provincia e che confermano un realtà complessa, quella modenese, dalle caratteristiche definite 'sempre più metropolitane'; dati sintetizzati ed esposti questa mattina dal Comandante provinciale dei Carabinieri di Modena, Antonio Caterino.
Per lui penultimo giorno di servizio, prima di lasciare il comando di Modena, per il trasferimento che solitamente caratterizza i vertici dell'Arma, al suo successore, il Colonnello Lorenzo Ceccarelli che assumerà formalmente e operativamente il comando lunedì.
Una attività in continuo aumento e in continua trasformazione quella dell'Arma 'frutto di costanti revisioni organizzative e di un confronto individuale singolare quotidiano con gli organismi interni, con le compagnie e le stazioni capillarmente diffuse sul territorio dove chiunque, in qualsiasi momento, può trovare ascolto e riferimento' - sottolinea il Comandante che specifica quanto la componente femminile dell'Arma abbia contribuito, in questi anni, nel processo di evoluzione delle attività, ad inserire specifiche sensibilità. 'Elemento importante, anche a fronte dei tanti casi di Codice Rosso di cui ormai quotidianamente l'Arma si occupa. Casi di violenza di genere o che potrebbero diventare tali e sui quali possiamo intervenire anche attraverso determinati segnali che registriamo nella nostra attività'
Un riferimento, per i cittadini, che diventa tale, paradossalmente, anche per i criminali. Il comandante ricorda il caso dell'assassino della moglie, che di notte suonò proprio il campanello del Comando provinciale per esprimere il proprio disagio, la propria disperazione e per poi confessare di avere il cadavere della consorte nel furgone appena parcheggiato. 'Quella sera, al citofono, quell'uomo ha incontrato prima di tutto una persona capace di ascoltarlo e di accoglierlo'.
Poi c'è la violenza commessa dai minori, vera e propria sfida dei nostri tempi. 'L'Arma è intervenuta sulla quasi totalità degli episodi, ma c'è un dato di fondo. Nessuno dei casi ha confermato la presenza di organizzazioni criminali riconducibili alle cosiddette baby gang. Elemento che ci spinge a lavorare affinché questi episodi legati a singoli o a gruppi non salgano ad un livello di organizzazione criminale'.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>