Modena, Codacons: 'Contratti in negozi, rischi della firma digitale'

A raccontare la vicenda è il Codacons di Modena. Fabio Galli: 'Troppo spesso la ricerca di una firma altro non è che una celata sottoscrizione di un contratto'


L’unico formalismo era di apporre una firma su un dispositivo elettronico. Decideva di firmare uno dei due coniugi, assolutamente convinto e certo, dalle parole del venditore, che tale firma non significasse alcun impegno di acquisto, era una sorta di preventivo accettato che garantiva quel prezzo per alcuni giorni. Giunti a casa, riunione di famiglia, con emergente la realtà di un momento di difficoltà economiche da parte dei genitori, che conseguentemente non erano in grado di dare loro alcun aiuto economico. Il giorno dopo la giovane signora comunicava al venditore del mobilificio che purtroppo non potendo contare sull’aiuto economico dei genitori si vedano costretti a rinviare l’acquisto della cucina. Amara la sorpresa nel sentirsi dire che, al contrario di quanto era stato loro fatto credere, con l’apposizione di quella firma “elettronica” il contratto era stato sottoscritto e quindi era intimato loro di procedere all’acquisto, versando la prevista caparra o, in difetto, al pagamento di una penale pari al 30% della somma di circa 7.
000 euro, ben 2.100 euro circa'.
A raccontare la vicenda è il Codacons di Modena, un fatto che ora è al vaglio del Collegio legale alla ricerca di un’eventuale via di uscita per la giovane coppia.
'L’associazione rivolge, a tutti quelli che si recano nei locali commerciali per fare acquisti di ogni genere, l’invito alla massima attenzione, ricordando che, una volta sottoscritto un contratto, non ci si può avvalere del noto diritto al ripensamento che è invece un diritto che si può esercitare quando gli acquisti avvengono all’interno della propria abitazione o comunque negoziati fuori dai locali commerciali - afferma il vicepresidente regionale del Codacons, Fabio Galli (nella foto) -. Per tale ragione quando ci si trova all’interno di un punto vendita, è bene non sottoscrivere nulla se non si è davvero certi di quello che si sta facendo. E’ sempre bene, una volta individuato l’oggetto del desiderio, riservarsi di tornare con comodo, senza sottoscrivere nulla. Troppo spesso la ricerca di una firma altro non è che una celata sottoscrizione di un contratto, a maggior ragione quando le firme sono raccolte con mezzi digitali senza avere il contratto stesso sotto gli occhi da poter leggere preventivamente. Contratto che una volta regolarmente sottoscritto, deve essere rispettato. E’ altrettanto utile ricordare che prima di apporre una firma, dal punto di vista della vendita, l’acquirente è il soggetto più forte perché di fronte ha un venditore che ha un diretto interesse a concludere la vendita. È quello il momento per chiedere migliori condizioni o maggiore tempo per riflettere sull’acquisto, il venditore che mette fretta sta facendo il proprio interesse e non quello del consumatore perché sottoscritto il contratto, “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato a dato”, il fatto è accaduto e non è più possibile tornare indietro'.
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