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Famiglie in cui l’unico reddito è venuto meno a causa della crisi e che nel momento del bisogno non possono contare su una rete parentale in grado di aiutarle, ma anche tanti singoli, o diventati tali, italiani, che dopo la perdita del lavoro o una separazione si trovano nel giro di breve tempo nella fascia di povertà assoluta.
Quella che in Italia non vedeva una percentuale così alta di persone dal 2005. Quella che in base al rapporto Istat conta 5 milioni di persone, cresciute dal 2016 al 2017. Una crescita registrata anche a Modena e confermata da alcuni indicatori, non ultima la quantità di domande presentate per accedere al cosiddetto reddito di solidarietà, e accolte. Sono 896, sulla base dei dati diffusi ieri dalla regione, le famiglie modenesi che hanno avuto accesso a tale forma di sostegno.
Uno stato che spinge molti ad usufruire anche delle strutture e servizi particolari, come quello offerto da Porta Aperta con la somministrazione di pasti presso la struttura di via del Murazzo. In media sono 120 i pasti serviti ogni giorno dai volontari nelle struttura. Un osservatorio reale sulle vecchie e nuove povertà
Ne abbiamo parlato con Luca Barbari, Presidente Porta Aperta: 'Gli effetti della ripresa economica non si sono ancora tradotti in posti di lavoro in grado di assorbire le migliaia di posti persi anche a Modena negli anni di crisi, durante i quali sono aumentati contestualmente i nuovi ricchi. Una situazione che ha accentuato le differenze e, in generale, la tensione sociale tra chi è diventato povero e chi la crisi ha reso ricco. Per questo è necessario puntare all'obiettivo di una sempre maggiore coesione sociale.
Nessuno deve rimanere indietro e quando ci sono persone e famiglie che hanno bisogno e che si trovano in uno stato di difficoltà, dobbiamo pensare che potremmo esserci noi nella stessa situazione'
L'intervento di Luca Barbari, Presidente Porta Aperta
Redazione Pressa
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