Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Da giugno 2014 è attivo presso il Policlinico di Modena il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) delle neoplasie del pancreas “Punto Pancreas”. 'I PDTA – spiega il professor Di Benedetto Direttore della Chirurgia Oncologica Epato Bilio Pancreatica e Trapianti di Fegato - sono modelli multidisciplinari e multiprofessionali costruiti sulla base delle linee guida riconosciute dal mondo scientifico. Hanno pertanto lo scopo di adattare i contenuti delle linee guida internazionali al contesto locale per migliorare ed elevare lo standard della pratica clinica'.
Il gruppo di lavoro del Punto Pancreas è costituito da medici specialisti nella patologia pancreatica, di vari settori: Radiologi, Oncologi, Chirurghi, Radioterapisti, Anatomo-Patologi, Endoscopisti, Gastroenterologi, Nutrizionisti, Psicologi e i Reparti di Medicina Interna, MIAC e di Pronto Soccorso dell’Azienda. “Fondamentale inoltre l'ambiente costruito dalla Direzione Ospedaliera, che tramite l'unione delle Aziende Policlinico e Baggiovara ha saputo valorizzare il lavoro dei professionisti ottimizzando le risorse” - commenta Di Benedetto.
Il gruppo di lavoro collabora in costante sinergia con i Medici di Medicina Generale del Territorio Modenese per creare un legame tra l’Ospedale e la popolazione, offrendo l’opportunità di ottenere precocemente diagnosi e trattamento della patologia pancreatica.
In questi cinque anni il team ha discusso in sede collegiale multidisciplinare 925 casi clinici di pazienti con sospetta o accertata diagnosi di tumore del pancreas, con 591 prime presentazioni. Sono stati rispettati i tempi di attesa Regionali per gli interventi chirurgici oncologici (entro 30 giorni dalla diagnosi) e, attraverso un percorso dedicato costruito in collaborazione con i reparti di Radiologia ed Endoscopia Digestiva, è stato garantito nella maggior parte dei casi un esame strumentale di secondo livello (TC, RMN, PET) e endoscopico entro 7 giorni dalla discussione collegiale. Per i pazienti non operabili al momento della diagnosi, sono inoltre state offerte tutte le terapie oncologiche e i protocolli radioterapici più avanzati.
Fondamentale è stato l’apporto dei Nutrizionisti nella fase pre e postoperatoria, così come il supporto offerto ai pazienti ed ai familiari da parte del Servizio di Psicologia.
È stato inoltre attivato un ambulatorio dedicato anche alla patologia borderline del Pancreas, cioè una patologia del pancreas che è ad alto rischio di degenerare. Si tratta in particolare delle neoplasie intraduttali papillari mucinose (IPMN) con la presa in carico di ulteriori 170 pazienti, i quali necessitano di un accurata diagnosi e di un continuo follow-up clinico strumentale.
In questi cinque anni sono stati eseguiti 147 interventi di tipo resettivo con chirurgia tradizionale. I dati regionali dei primi 7 mesi del 2019 vedono l’attività dell’Unità Operativa di Chirurgia Oncologica Epato Bilio Pancreatica ai primi posti come numeri di interventi di chirurgia del pancreas eseguiti nella nostra Regione.