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'Nei Cau della provincia di Modena copertura personale garantita', ma il nodo è sui precari

'Nei Cau della provincia di Modena copertura personale garantita', ma il nodo è sui precari

La direttrice sanitaria dell'Ausl di Modena commenta il quadro critico tracciato dallo Snami sulla carenza di personale a tempo indeterminato. Tanti i contratti a termine e gli specializzandi in corsia


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'Per i Cau, Centri Assistenza Urgenza, che abbiamo per ora abbiamo attivato in provincia di Modena, a Finale Emilia, Castelfranco, e Fanano abbiamo la copertura di personale. In questo momento stiamo facendo le procedure per reperire il personale dei Cau che apriranno a Modena e Carpi'.

Così Romana Bacchi, direttrice sanitaria dell'Ausl di Modena risponde alle nostre domande rispetto alla presa di posizione dello Snami il Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, da tempo molto critico sui Centri di assistenza e urgenza creati dalla Regione per svuotare i Pronto soccorso e sostituire in diversi casi i Punti di Primo Intervento (come a Fanano, Finale Emilia e Castelfranco) per la gestione dei casi di urgenti ma non gravi. In particolare lo Snami punta sulla carenza di personale e sul fatto che a livello regionale solo sei posti da medico a tempo indeterminato su 158 posti di lavoro messi a bando dalla Regione Emilia-Romagna per il sistema dei Cau, sono stati assegnati.

Secondo il sindacato la “posizione lavorativa a tempo indeterminato”, nell’ambito dell’accordo collettivo nazionale di lavoro, “di fatto non esiste”.
In Emilia-Romagna inoltre, non c'è un 'accordo che normi a livello regionale i criteri contrattuali che regolano questo ruolo, ivi compresa la maturazione dei punteggi di graduatoria che anche per le Usca pare non siano stati riconosciuti pur nell'ambito dello stesso accordo collettivo di lavoro'.

E il problema sui precari, c'è, perché entrando nel merito, come abbiamo ripetutamente fatto andando a spulciare le determine di incarico dei professionisti che hanno ricevuto un incarico per i Cau di Finale Emilia e di Castelfranco troviamo contratti a termine con incarichi di sei mesi e a specializzandi, ovvero laureati in medicina ma che stanno ancora seguendo, appunto, il percorso di specializzazione. Rispetto alla presenza di tanti precari Romana Bacchi afferma: 'Ci sono gli uni e gli altri', mentre rispetto agli specializzandi, la stessa direttrice sanitaria è lapidaria: 'Nel nostro caso no, ma ci possono anche essere'.

Gi.Ga.
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