Venerdì, a 22 anni da quella sera di marzo, Boccaccini è tornato in libertà.
Fiorentino, ora 64enne, era un idraulico dipendente del Comune di Firenze e sindacalista delle Rdb - poi radiato - quando fu arrestato. E' uscito dal carcere di Alessandria, dove stava scontando la sua pena, grazie a una riduzione di 10 mesi e alla buona condotta in carcere ravvisata dal Tribunale di Sorveglianza di Alessandria.
Nel 2005, assolto dall'accusa di omicidio per la morte di Massimo D'Antona, era stato condannato a 5 anni e 8 mesi per associazione sovversiva confermata in Cassazione nel 2007. Adesso, la libertà. Che lacera ancora una ferita impossibile da rimarginare per i familiari di Marco Biagi.
'Totale indifferenza nei confronti di questo assassino - dice il figlio Lorenzo - l'unica cosa che conta per me è andare ovviamente avanti nella mia vita, con mio babbo sempre nel cuore'.
Tredicenne nella notte in cui il papà venne freddato dai colpi esplosi da Mario Galesi - che morì un anno dopo in una sparatoria - il giovane Biagi aggiunge ai microfoni della Tgr regionale, che la liberazione anticipata di Boccaccini 'mi provoca tanta rabbia e provo tanta indifferenza nei suoi confronti così come nei confronti di tutti gli altri assassini di mio padre'. La cui morte 'è un dolore che ovviamente non passa e del tutto non passerà mai'.