Il commissario di polizia e addetto alla squadra politica della Questura di Milano, Luigi Calabresi, viene assassinato il 17 maggio 1972 davanti alla sua abitazione per mano di un commando di due terroristi di Lotta Continua a colpi di arma da fuoco. Sono passati 52 anni.Nel 1997 la sentenza della Corte di Cassazione individuò Ovidio Bompressi e Leonardo Marino come esecutori materiali del delitto e Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri come mandanti sovversivi anti democratici e condannati per il reato di concorso morale in omicidio, ma senza l'aggravante del terrorismo. I quattro appartenevano all'epoca dell'omicidio alla formazione extraparlamentare Lotta Continua, della quale Sofri e Pietrostefani erano stati fondatori e che all'epoca erano avversari del commissario Calabresi da loro accusato della morte dell'anarchico sovversivo Giuseppe Pinelli dopo la strage di piazza Fontana.
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