La protagonista è Clementina, detta Tina, classe 1917, mamma e nonna premurosa, di origini emiliane, che non ha mai preso medicine ed è sempre stata superattiva e in buona salute. Ora sta bene, ha energia da vendere e infonde la sua immensa voglia di vivere. Lucidissima, sorride dolcemente verso l’obiettivo per un selfie con il dottore Hayato Kurihara, direttore della Chirurgia d’Urgenza del Policlinico di Milano, e ha tanta voglia di chiacchierare. Prima della dimissione ha ringraziato tutta l’equipe medica per averle salvato la vita in un momento così delicato.
La signora Tina è arrivata alla sera in Pronto Soccorso accusando un dolore addominale importante e la Tac ha evidenziato l’occlusione del piccolo intestino, una situazione urgente da valutare. 'Abbiamo aspettato alcune ore per vedere se si poteva gestire il caso senza la necessità di procedere chirurgicamente - racconta Kurihara - ma alla mattina, rivalutato il quadro clinico, abbiamo notato un tratto di intestino sofferente e l’unica possibilità per salvare la vita alla signora sarebbe stato un intervento. Viviamo in una società che sta invecchiando velocemente e sempre più spesso dobbiamo confrontarci con situazioni complesse: non è l’età che conta, ma l’eventuale fragilità del paziente che importa oggi e il trattamento personalizzato che possiamo garantire'.
La signora ha sempre avuto una tempra forte e con il consenso della famiglia i medici hanno optato per una laparoscopia, un accesso mininvasivo e sono bastate solo tre piccole incisioni (meno di un’ora in sala operatoria) e la situazione si è risolta positivamente.