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Cosa è successo nell'ultima fase del mese di settembre, periodo al quale bisogna fare risalire le cause che hanno generato, dai primi giorni di ottobre, una accellerazione nella curva dei contagiati nel raffronto con i tamponi? La domanda sorge quasi spontanea osservando il grafico elaborato su dati della Regione Emilia-Romagna. Quello che tiene conto non solo dei numeri assoluti dei soggetti risultati positivi (dato fuoviante se non considerato in relazione al numero dei tamponi effettuati), ma del loro rapporto percentuale rispetto al numero di persone sottoposte al test. Grafico che ci dice che a cavallo tra la fine di settembre ed inizio ottobre questo rapporto è iniziato a crescere. Velocemente. Se da fine maggio fino alla fine di agosto per ogni 100 tamponi si riscontrava meno di una persona positiva, la percentuale è iniziata gradualmente e lentamente a crescere nel mese di settembre, portandosi al di sopra dell'1%, per poi accellerare bruscamente nell'ultimo mese, passando dall'1,4% della settimana a cavallo tra settembre ed ottobre, al 6,2% della settimana in corso.
Percentuale ben lontana dal 25% del periodo del lockdown (anche se il paragone è azzardato se si considera che i tamponi, in quel periodo, venivano fatti quasi esclusivamente a sintomatici gravi e non, come oggi, anche agli asintomatici che non a caso costituiscono il 94% dei positivi), ma preoccupante per la veloce tendenza al rialzo.
Ciò non deve però portare a sottovalutare una crescita costante di una percentuale che rischia, come tale, di generare il tilt del sistema di tracciamento che fino ad ora ha generato risultati. Se consideriamo che a Modena ci sono 32 sanitari addetti al tracciamento dei contatti delle persone positive e dei contagiati, è difficile immaginare possibile la gestione del tracciamento nei confronti (prendendo i dati di oggi), di 280 soggetti risultati positivi al tampone, attivando per ognuno tutte le procedure per controllare la cerchia di contati a rischio. E questo si che potrebbe essere un problema. Perché mano a mano che aumentano i numeri di positivi evidenziati aumenta proporzionalmente l'impossibilità di sorvegliare attivamente la cerchia dei possibili contatti. Innescando una spirale fuori controllo. Rischio già reale e concreto, anche all'interno delle scuole dove è aumentato anche il tempo che intercorre tra il tampone e l'esito. Una delle sfide dei prossimi giorni sta proprio su questo punto
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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