L’intervento è stato complesso anche per i gravi danni provocati dal coronavirus: ‘I polmoni, infatti, apparivano lignei, estremamente pesanti e in alcune aree del tutto distrutti. E’ stato poi confermato all’esame microscopico un diffuso danno degli alveoli polmonari, ormai impossibilitati a svolgere la loro funzione, con note di estesa fibrosi settale’. L’intervento si conclude perfettamente, e dopo circa 12 ore viene scollegata la circolazione extracorporea: ‘Una cosa non del tutto comune, soprattutto considerando che il paziente era collegato alla ECMO da due mesi’. Nella delicata gestione post-operatoria è stato utilizzato anche il plasma iperimmune.
Oggi Francesco è sveglio, collaborante, segue la fisioterapia e viene lentamente svezzato dal respiratore. Ci vorrà ancora del tempo perché possa tornare a una vita il più possibile normale, ma forse il peggio è passato. Ora dovrà seguire una lunga riabilitazione, non tanto per l’infezione da coronavirus (dalla quale ormai è guarito), quanto per i 58 giorni che ha passato bloccato a letto, intubato e assistito dalle macchine.
“Il nostro Ospedale è tra centri più importanti d’Italia per l’attività trapiantologica, sia come volumi sia come capacità di innovazione- spiega Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano- Nel 2019 abbiamo fatto ben 34 trapianti di polmone, siamo stati i primi a mettere in campo il ricondizionamento polmonare nel 2011, e il primo prelievo da donatore a cuore non battente nel 2014. Dall’inizio del 2020 abbiamo eseguito già 9 trapianti, di cui 4 durante la pandemia. Crediamo sia importantissimo divulgare la nostra esperienza, sicuri del fatto che possa servire da guida e ispirazione per i tanti casi che la pandemia ha generato. Poter rimediare ai danni polmonari da Covid-19 con il trapianto rappresenta un’opportunità in più per i tanti pazienti che sono stati colpiti duramente da questo coronavirus: è un percorso per nulla semplice, ma abbiamo appena dimostrato che si può portare a termine con successo”.
“Riuscire a compiere quello che appare quasi un miracolo, in piena pandemia- conclude Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia- dimostra ancora una volta l’eccellenza della sanità lombarda. Esprimo a nome della Giunta e di tutti i lombardi le più vive congratulazioni a tutta l’equipe del Policlinico di Milano e al Centro Nazionale Trapianti, per essere stati pionieri di una pratica che potrà essere replicata in tutto il mondo, ma soprattutto per aver ridato la vita a questo giovane paziente, colpito in modo drammatico dal virus. A Francesco l’augurio più grande di tornare presto in forze”.