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Evitare la cancellazione di verde pubblico in parte dedicato anche ai cani necessaria a fare spazio alla nuova rotatoria di servizio ai circa 800 camion in transito da e verso la tangenziale al giorno, mantenere l'accesso principale al comparto logistico da via Finzi, dove è tutt'ora, magari utilizzando il nuovo svincolo di recente realizzazione e realizzare una strada di accesso, dalla tangenziale al comparto, riprendendo la logica dello svincolo di accesso all'erea ex Civ&Civ dove è prevista l'espansione del comparto. Sono questi alcuni punti sui quali i cittadini del quartiere Sacca riuniti nel neo comitato Villaggio Europa lamentano non essere stati ancora presi in considerazione dall'amministrazione comunale. Ragioni espresse nuovamente ieri sera, nel corso del presidio organizzato in piazza Pomposa in centro.
Una evento con tanto di cartelli e striscioni per richiamare l'attenzione dei cittadini e delle istitutuzioni sull'impatto che l'intervento di espansione dell'attuale polo logistico Conad verso l'area ex Civ&Civ avrebbe sulla mobilità e sul verde e in generale sulla vivibilità del quartiere.
Punti ripetutamente espressi in questi mesi, e ribaditi ieri sera in manifestazione che dovrebbero tradursi in osservazioni al progetto da presentare entro la fine del mese di gennaio e che vorrebbero prima di tutto essere oggetto di un confronto con l'Amministrazione comunale di Modena, e non solo. Con quel mondo politico e partitico che sostiene la maggioranza di governo in Comune a Modena. Ovvero i consiglieri comunali che ieri sera un gruppo di residenti ha incontrato nella stanze dei gruppi consiliari. Incontro interlocutorio dove è stata consegnata una lettera con le principali criticità del progetto ed una serie di possibili proposte alternativa.
'Dovrebbe essere primario l’interesse di un Sindaco e di una Giunta, fra l’altro sedicente “green”, seppur determinata alla rigenerazione di Conad per l’interesse dell’economia e dell’offerta di lavoro locali - affermano i referenti del gruppo di residenti - ad essere altrettanto determinata nella salvaguardia di qualsivoglia tutela destinata al bene dei propri concittadini e dell’ambiente. Invece di prendersela con i criticanti residenti, anche affermando, quello che tutti i presenti hanno potuto allibiti ascoltare nel corso della recente assemblea di quartiere che ovvero che 'l’impresa ha il diritto di fare quello che vuole'. Una frase, quest'ultima, che non ci aspetteremmo nemmeno dal presidente di Confindustria che sa quanto gli insediamenti industriali debbano avvenire nel rispetto dell’ambiente, della collettività circondante, dell’etica, del sociale e dei dettati di Legge e delle norme locali e di carattere generale, dovrebbe battere i pugni sul tavolo di Conad, dei relativi tecnici e di quelli del Comune e pretendere soluzioni soddisfacenti'
Redazione Pressa
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