Eppure, nel pieno di questa emergenza, accade l’inspiegabile: un intero edificio di proprietà pubblica resta vuoto, abbandonato e pericolante, al punto da essere oggi circondato da transenne e con il portone d’ingresso sigillato per rischio crollo.Succede al civico 148 di viale Ciro Menotti, sede delle storiche Case degli Ufficiali, un complesso architettonico legato alla tradizione dell’Accademia Militare. Con appartamenti spaziosi inseriti in un edificio schedato negli archivi del patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, che ne certificano il valore storico e architettonico. Si tratta di un patrimonio pubblico riconosciuto, con all'interno appartamenti prestigiosi, Il grande volume della casa per gli ufficiali dell’Accademia Militare, progettato da Mario Pucci nel 1947, si colloca in un’area che solo nel dopoguerra si caratterizzerà come quartiere residenziale, a seguito della lottizzazione del cosiddetto “quartiere dei musicisti”. Un patrimonio pubblico lasciato andare in rovina. Transenne, cadute di materiali e balconi che si sfaldano con calcinacci che cadono su marciapiedi e piste ciclabili sulla trafficata Ciro Menotti, trasformata, in quel tratto, in zona rossa. Necessariamente delimitata e isolata. Per evitare che calcunacci nel cadere possano mettere a rischio l'incolumità dei passanti.
Da alcune settimane più di una metà del palazzo che si affaccia su Ciro Menotti è stato interamente transennato, con camminamenti deviati. Il cartello pericolo di crollo non ha bisogno di nulla altro. La misura più evidente è la chiusura con due lucchetti del portone dove comunque non sarebbe possibile giungere. Vietato l'accesso, a chiunque.Le Case degli Ufficiali rappresentano uno dei tasselli della stagione progettuale di Mario Pucci, figura centrale nella progettazione pubblica modenese negli anni 50 del secolo scorso, e non a caso inserito nella schedatura regionale del patrimonio storico-architettonico. Toglierlo da degrado e recuperarlo significherebbe restituire alla città un pezzo della sua identità urbanistica, oltre che un patrimonio immobiliare e abitativo pubblico, di valore collettivo. L'amministrazione comunale starebbe valutando alcune ipotesi in tale direzione,Gi.Ga.


