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«Il primo bando per l’assegnazione dei ristori per la pulizia dei fanghi, dopo l’esondazione dei fiumi Panaro e Tiepido del 6 dicembre scorso, ci era stato presentato come un primo strumento veloce con il quale la Regione, tramite l’Amministrazione comunale, sarebbe venuta incontro alle famiglie e alle imprese colpite da quell’evento alluvionale» racconta il Presidente del Comitato “Alluvionati non per caso” Francesco Cameroni.
«Capiamo che la velocità non è sempre una prerogativa dell’apparato burocratico e, se è passato ormai un anno dall’ultimo allagamento dell’estrema periferia della città di Modena, non ne facciamo un dramma,» spiega il prof. Cameroni «ma quello che non comprendiamo è la mancata comunicazione ai cittadini dei criteri del bando ristori già contenuti nella delibera di Giunta Regionale 535 del 19 aprile 2021. Non solo.
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anche la delibera della Giunta Comunale 226 del 18 maggio 2021 recepiva quei criteri ma non li ha esplicitati tanto che c’è stato bisogno di un’altra delibera di Giunta Comunale, la 578 del 2 novembre 2021, per elencarli nel dettaglio.'
'Per noi è stata una mazzata perché, fino alla scadenza del termine (il 30 giugno scorso) per la consegna della domanda per i ristori, ci era stato assicurato, dall’ufficio competente, che sarebbero stati presi in considerazione anche i lavori fatti in economia che fossero autocertificati tenendo conto di un costo di riferimento per la manodopera di 20 euro all’ora» riferisce, amareggiato.
«Adesso, a novembre… a tre settimane dal tempo stabilito per l’erogazione della prima rata dei ristori, arriva l’avviso che si deve rifare tutta la procedura perché sono cambiati i criteri e la Giunta Comunale ha approvato nuove modalità di concessione dei ristori.
In realtà, i 'nuovi criteri' sono gli stessi indicati nella delibera regionale di aprile... quindi, ciò che è mancato è stata la loro immediata e corretta comunicazione alle persone interessate...» afferma il dottor Cameroni.
«A poco, poi, serve scaricare la responsabilità sugli uffici regionali, come ci ha detto la Dirigente responsabile del servizio amministrativo e Protezione Civile del Comune di Modena, argomentando che la nuova situazione 'dipende dalla scelta della Protezione Civile regionale di rimborsare anche i costi della pulizia, cosa che non è mai successa negli ultimi vent’anni' perché la delibera di Giunta Regionale di riferimento per questa questione è la 535 del 19 aprile e non la 1243 del 2 agosto» commenta il Presidente del Comitato.
'Se ce lo avessero detto prima' - prosegue Cameroni 'non ci saremmo illusi e, molti, avrebbero messo l’anima in pace perché le 'novità' sono, sostanzialmente, due: il filtro dell’ISEE e la cancellazione dei lavori in economia. I nuclei famigliari con ISEE maggiore o uguale a 40000 euro si vedranno assegnare un ristoro pari a euro zero. Chi ha fatto pulizia in economia, attraverso il lavoro di famigliari, di parenti e di amici, si troverà escluso, per questa voce, sia dalla domanda comunale per i primi ristori sia da quella regionale per il rimborso danni.'
«Nei dieci mesi trascorsi, prima, in attesa dei moduli per le domande e, poi, in attesa dell’erogazione dei ristori, nessuno ci aveva mai prospettato uno scenario simile… Non sarà facile conservare la fiducia nelle istituzioni» termina il Presidente del Comitato “Alluvionati non per caso”.
Redazione Pressa
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