Obiettivo fare il punto e richiamare l'attenzione su un progetto che preoccupa, sia nel merito sia nel metodo ovvero per l'assenza di trasparenza e corretta informazione. Richiamata anche nel volantino che da alcuni giorni e distribuito nella frazione. “BESS così, no!” si legge nel volantino diffuso nelle case e nei negozi del quartiere.Un passo indietro: il progetto
Il progetto prevede l’installazione di 150 container-batteria, alti circa 4 metri, su un’area di 30.000 metri quadri lungo la via Vignolese, a ridosso delle abitazioni. Un'iniziativa che, almeno sulla carta, dovrebbe contribuire alla transizione energetica sfruttando l’energia prodotta dalla vicina centrale di Terna, immagazzinandola e immettendola nella rete nazionale in caso di necessità.
Nel volantino informativo distribuito dal Comitato si elencano le principali criticità sollevate anche da ARPAE (l’Agenzia regionale per l’ambiente). In particolare, viene segnalato il superamento dei limiti di rumore notturno nei punti più vicini alle abitazioni, la mancanza di piani chiari per la gestione degli sversamenti in caso di incendio o malfunzionamento, e l’assenza di una valutazione degli impatti elettromagnetici.
Alla luce di queste lacune, ARPAE non ha espresso parere favorevole al progetto. Stessa posizione presa dall’Amministrazione Comunale di Modena, che con due delibere del 2024 (la n. 47 e la n. 48) ha sottolineato le criticità dell’intervento, definendolo impattante per la vicinanza alle abitazioni, per il rischio idraulico e per l’aumento di traffico lungo la già congestionata via Vignolese. Il Comune ha anche criticato apertamente la scelta dei proponenti di non attivare un processo partecipativo con la cittadinanza.Tanti motivi di preoccupazione: rischio ambientale e, già ora, la svalutazione di terreni e case
Non è sicuramente poi svanito il ricordo dell'incendio del febbraio dello scorso anno in un blocco della centrale Terna dal quale generarono forti emissioni poi al centro di un complesso monitoraggio delle sostanze inquinanti da parte di Arpae che fortunatamente confermarono concentrazioni al di sotto delle soglie di allarme per la salute pubblica.
Il Comitato insiste: “Non siamo contrari all’energia pulita. Siamo contrari ai progetti imposti senza trasparenza e senza tutele per chi vive qui.” Le firme raccolte – che saranno consegnate al sindaco la prossima settimana – chiedono la sospensione del progetto in attesa di una revisione che preveda studi completi, valutazioni d’impatto indipendenti, opere di mitigazione credibili e una pianificazione chiara anche sulla dismissione futura del sito.
Gi.Ga.