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La stima l'avevamo fatta nei giorni scorsi, all'annuncio dell'imminente arrivo dei vaccini Astrazeneca. Il numero delle persone sottoposte alla seconda dose, quindi vaccinate, avanzava in Emilia-Romagna ad un ritmo talmente lento da non consentire, senza una netta accellerazione nel numero delle vaccinazioni quotidiane, di raggiungere almeno il 75% della popolazione entro un tempo di tre anni. Era il 17 febbraio, una settimana fa. In quel giorno erano state registrate, a livello regionale, 128.000 seconde dosi somministrate, con una copertura del 2,8% della popolazione, ma era il ritmo di crescita a fare pensare. E oggi, dopo una settimana trascorsa, continua a fare pensare che i tempi per una copertura vaccinanale su una percentuale tale di popolazione da garantire l'immunità di gregge potrebbe arrivare ben oltre l'anno in corso. A meno che non si attui una accellerazione netta nelle quantità di vaccino consegnate.
Quella prevista per il mese di marzo (470.000) equivarrà ad un aumento del 38% rispetto alle dosi consegnate in Emilia-Romagna nel mese di febbraio ma in numeri potrebbero, anzi dovrebbero essere, ancora lontani da quelli annunciati per procedere speditamente. Se l'incremento del 38% di vaccini a marzo fosse confermato nella realtà, con forniture rispettate, una accellerazione nella crescita del numero di seconde dosi ci sarebbe, ma lieve e comunque lontana da garantire quei passi tali da giungere in autunno con la copertura vaccinale prevista.
Perché da quelle 128.000 seconde dosi registrate il 17 febbraio, si è passati alle 130.800 di lunedì 22 febbraio, e alle 132.090 delle ore 23 di mercoledì 24 febbraio. Con una media di solo 600 unità in più al giorno a ricevere la seconda dose e a completare il ciclo vaccinale raggiungendo, sulla carta, l'immunizzazione. E' ancora alto mare.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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