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La rinuncia al ministero vescovile, accettata in mattinata da Papa Francesco, chiude i sette anni alla guida della Diocesi di Carpi di Monsignor Francesco Cavina. Nato a Faenza sessantaquattro anni fa, era stato nominato Vescovo di Carpi da Papa Benedetto XVI nel novembre 2011. Succedendo al Vescovo Elio Tinti. Consacrato nel gennaio 2012 dal Cardinale Tarcisio Bertone, ha condotto la diocesi nei difficili giorni del sisma che nel maggio 2012 ha sconvolto la terra ed una intera comunità. Colpita duramente, ma capace di raccogliersi ed unirsi intorno al suo messaggio pastorale, portato anche fisicamente non solo al centro ma anche nelle frazioni del territorio costraddistainte da quei campanili e dalle parrocchie dove i simboli della distruzione erano più evidenti, simboli di una comunità cristiana piegata dagli eventi ma rafforzata nello slancio morale. Unita intorno a quell’uomo e a quel Duomo diventato, sotto il suo ministero, simbolo di rinascita.
Era il 26 giugno di 7 anni fa quando il Vescovo di Carpi riceve a San Marino di Carpi e a Rovereto di Novi Papa Benedetto XVI in visita ai luoghi terremotati.
Il 15 giugno 2013 il Vescovo presiede la cerimonia di beatificazione del carpigiano Odoardo Focherini.
Un ministero, quello di Monsignor Cavina, di forte impegno civile. Emblematica l’istituzione, in diocesi, per sua iniziativa, di un fondo per promuovere idee imprenditoriali 'che, a causa della lunga crisi economica, risultano escluse dal sistema del credito bancario. Con un occhio particolare alle imprese giovani. Giovani al centro della sua azione contro gli abusi su minori e di contrasto alla pedofilia
Una missione pastorale espressa anche all’estero. Nell’aprile del 2016 Monsignor Cavina è in visita ai profughi cristiani di Erbil nel Kurdistan iracheno
La comunità carpigiana ricorda in queste ore tanti momenti importanti del suo ministero. Due in particolare, storici.
Il 23 giugno del 2016 Monsignor Cavina annuncia alla città che la cattedrale di Carpi, chiusa dopo il sisma del 2012, sarà riaperta al culto il 25 marzo 2017. In quello stesso anno l'annuncio che Papa Francesco si sarerebbe recaro a breve in visita pastorale nella diocesi di Carpi. E’ il 2 aprile del 2017. L’evento segnerà la storia della comunità civile e religiosa carpigiana.
Così come lo segneranno le sue dimissioni, arrivate oggi al termine di quella lui stesso ha definito una gogna mediatica.
Nella sua lettera di rinuncia Monsignor Cavina fa riferimento a continui tentativi di delegittimazione che avrebbero caratterizzato i 7 anni di ministero
Le dimissioni - scrive Monsignor Cavina - sono un atto compiuto “per il bene della Chiesa di Carpi” perché “il vescovo non può essere costretto ad affrontare uno stillicidio mediatico, che, basandosi su una informazione faziosa, instilla nei fedeli e nella gente dubbi e sospetti”.
Redazione Pressa
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