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'Voglio essere chiaro perché sembra che qui ci sia qualcuno che non vuole applicare la terapia sul plasma iperimmune. La sperimentazione partirà anche in Emilia-Romagna ma ricordiamo che non si tratta di una terapia consolidata, bensì di una sperimentazione. E come tutte sperimentazioni servirà a stabilire certezze scientifiche sull'efficacia' che ad oggi - fa capire Sergio Venturi - non ci sono. 'Perché oggi - afferma il commissario regionale per l'emergenza sanitaria nell'ultima diretta prima di lasciare il suo incarico - siamo a livello di sensazione di persone o di medici. Non ci possiamo affidare alla sensazione, questo è totalmente da evitare, abbiamo bisogno di prove scientifiche'
Sergio Venturi, travolto insieme alla Regione da centinaia di richieste di chiarimento sulla terapia sperimentata con successo di guarigioni dal medico pneumologo dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, ridimensiona di fatto, con le sue parole, l'intera questione.
Paragonandola, con un riferimento esplicito, a quella terapia che nelle prime fasi dell'emergenza pareva miracolosa ottenuta da un farmaco giapponese sul quale è iniziata la sperimentazione ma 'del quale però non sappiamo più nulla'. Insomma nelle parole di Venturi sembra scemare anche l'importanza dei risultati ottenuti, pur a livello di una sperimentazione ancora lontana dal diventare una terapia consolidata, nelle scorse settimane nelle applicazioni a Mantova e Pavia. Con il recupero di molti pazienti gravi (ai quali la terapia del plasma va applicata), e l'azzeramento dei decessi.
'Poi - chiude Venturi - dobbiamo convincerci che nel momento in cui trovassimo una cura definitiva per questa epidemia questa diventerebbe patrimonio di tutti. E quando ci sarà avremo bisogno di essere sicuri che non abbia effetti collaterali importanti'. Un fattore, quello degli effetti collaterali, su cui il Professor De Donno, si era espresso con entusiasmo. Affermando che questi sarebbero limitati o nulli.
Redazione Pressa
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