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Stazione Piccola, ancora notti insonni per i residenti: 'Ma ora che fa fresco, perché continuare a lavorare di notte?'

Stazione Piccola, ancora notti insonni per i residenti: 'Ma ora che fa fresco, perché continuare a lavorare di notte?'

Nei giorni scorsi il Comune aveva spiegato le ragioni dei lavori notturni legate alle necessità di operare sui binari al di sotto dei 30 gradi. Ma ora che non si superano perché non operare solo di giorno?


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Un’altra notte insonne per centinaia di famiglie residenti nella zona Stazione Piccola, tenuti svegli da un grande macchinario in funzione per tutta la notte nel cantiere attivo da settimane: un convoglio utilizzato per il posizionamento di binari e traversine che si muove a scatti, producendo un rumore di forte intensità e decibel fuori scala. A nulla è servita la speranza – condivisa da molti – che, con l’abbassamento delle temperature ben al di sotto dei 30 gradi anche durante il giorno, i lavori potessero proseguire nelle ore diurne. E non solo per mitigare la calura di chi materialmente lavora ma anche la tipologia di lavoro ovvero le rotaie che necessitano di temperature al di sotto dei 30 gradi per poter essere posizionate. Condizioni che invece non hanno inciso: intorno alle 22 di ieri sera, il rumore ha ripreso a risuonare con forza nel quartiere, provocando proteste, decine di segnalazioni e nuovi malumori.Nei giorni scorsi, ci eravamo già occupati della vicenda. Il Comune, e Fer avevano giustificato il cantiere notturno – relativo alla linea ferroviaria del cosiddetto 'Gigetto' – spiegando che i lavori sulle rotaie richiedevano una temperatura inferiore ai 30 gradi per motivi tecnici.
Una specifica tecnica che in linea con l'ordinanza anti-caldo per la tutela dei lavoratori.
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Anche se con la tecnica è fatta per operare di notte e non nel giorno. 'I lavori notturni più rumorosi dovrebbero concludersi nei prossimi dieci giorni, lasciando spazio a interventi meno disturbanti' - va dichiarato il comune ai residenti che avevano chiesto spiegazioni. 'L'azienda riconosce il disagio causato ai residenti, ma sottolinea la necessità di tali interventi'.
Una spiegazione che, pur lasciando l’amaro in bocca ai cittadini costretti a notti insonni, era sembrata ragionevole e legata a vincoli tecnici inderogabili. Ma ora che le temperature massime in città si fermano da giorni intorno ai 27-28 gradi, quella giustificazione sembra non reggere più.'Abbiamo accettato notti intere senza dormire, fidandoci delle spiegazioni tecniche - racconta un residente che ha scritto alla nostra redazione questa mattina - Ma se il motivo era il caldo e ora il caldo non c’è più, perché ci fate passare un’altra estate con i tappi alle orecchie? 'Si può tornare a lavorare di giorno, almeno temporaneamente? E se sì, perché non lo si sta facendo?' - conclude.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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