Trasporto pubblico, sindacati uniti alla Regione: cosìnon va

Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl sollecitano nuovi provvedimenti. Ridurre la capienza dei mezzi e subito la chiusura della porta anteriore
La Regione Emilia-Romagna deve riformulare l’ordinanza sul Trasporto pubblico locale (Tpl) “introducendo provvedimenti volti a contenere un rischio” dovuto all’aumentare dei contagi da Covid “che si può ripercuotere sul sistema della mobilità regionale con gravi ricadute sanitarie ed economiche. Così in una nota diffusa nel pomeriggio le segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl autoferrotranvieri si sono rivolte al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e all’assessore ai Trasporti Andrea Corsini.
I sindacati chiedono che “venga ridotta la capienza dei mezzi con il ripristino del distanziamento sociale e che a tutto il personale di guida sia garantita una adeguata protezione e una distanza minima di sicurezza, per evitare un’escalation di contagi che avrebbe ricadute sulla salute degli stessi con inevitabili effetti della mancanza di personale alla guida sottoposto a periodi di malattia o di quarantena”.
Il primo passo, indicano i sindacati, dev’essere il ritorno della “chiusura della porta anteriore” degli autobus “e il distanziamento minimo dal posto di guida”.

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