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'Trasporto scolastico: con il 75% in presenza 2000 studenti sarebbero a piedi'

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Il Presidente dell'Agenzia della Mobilità Andrea Burzacchini conferma: 'Per questo il prefetto è stato obbligato a disporre possibile doppio turno'


'Trasporto scolastico: con il 75% in presenza 2000 studenti sarebbero a piedi'
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Ad oggi, nonostante gli sforzi fatti, non sarebbe possibile garantire un numero sufficiente di bus ed un piano organizzativo capace di garantire un servizio di trasporto pubblico scolastico in sicurezza nell'ipotesi di una ripresa non solo totale ma anche al 75% della didattica in presenza, senza ricorrere ad organizzare più turni di ingresso ed uscita. Perché in quel caso rimarrebbero fuori 2000 studenti. Tradotto, la scelta di obbligare il rientro a scuola al 50% in presenza sarebbe dettata non dai rischi per la sicurezza all'interno delle scuole superiori (che tra l'altro avevano mostrato nel recente passato di sapersi organizzare con efficienza in termini di sanificazione, distanziamento ed utilizzo dei DPI), ma dai rischi del trasporto pubblico; rischi che ad oggi gli enti competenti a livello nazionale, regionale e provinciale, nell'obbligo di non superare la capienza al 50% imposta dal governo, non sono stati in grado di garantire.

Le numerose immagini di sovraffollamento di bus scolastici su linee urbane ed extraurbane sembrerebbero dimostrare che, anzi, il sistema (che a Modena, a livello provinciale, ha previsto la messa in strada di 65 mezzi in più), forse avrebbe bisogno di correttivi forti anche in relazione al 50% in presenza, come sta avvenendo in questi giorni successivi alla ripresa.

La conferma di questo quadro non troppo edificante per le istituzioni che avevano la responsabilità di porre le condizioni, anche economiche, per la predisposizione di un piano per il trasporto pubblico in vista della riapertura delle scuole in presenza nella seconda fase pandemica, è arrivato nel corso dell'ultima commissione consigliare Covid dal Presidente dell'Agenzia per la Mobilità della Provincia di Modena, Andrea Burzacchini, ospite della commissione stessa insieme alla dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale Silvia Menabue.

'La decisione del Prefetto di proporre, nel caso di un rientro a scuola in presenza al 75%, il doppio turno di ingresso ed uscita 8-13 e 10-15, è dovuto a questo' - afferma Burzacchini

'Sono circa 15.000 gli studenti che utilizzano il trasporto pubblico nelle ore di punta. A questi si aggiungono altre 3000 persone tra lavoratori ed altre categorie. Con la limitazione imposta dal governo per la riduzione della capienza al 50% dei mezzi pubblici i posti oggi a disposizione sono, nonostante il potenziamento, 10.500. Ciò significa che anche riducendo del 25% la didattica in presenza, ovvero prevedendo una riduzione non al 50% come ora ma al 75%, arriveremmo ad un numero di studenti da trasportare di 12.500, di fatto 2000 in più rispetto al numero che sarebbe possibile trasportare nel rispetto delle limitazioni della capienza.
Un numero alto anche tenendo conto di coloro che temendo di rischiare utilizzando il trasporto pubblico, optano per il trasporto privato, ovvero l'auto. 'Il rischio è che con l'estensione della didattica in presenza al 75%, circa 2000 studenti, allo stato attuale, non potrebbero essere portati a scuola' - sottolinea il Presidente Amo.
'Da qui si spiega anche la soluzione non comoda adottata dal prefetto di prevedere, nel caso di rientro a scuola in presenza al 75%, lo scaglionamento degli orari'. E da qui anche la probabilità che se nulla sarà fatto per potenziare ulteriormente il trasporto pubblico in orari di punta per le scuole, le scuole stesse saranno di fatto indotte a proseguire con la didattica in presenza limitata al 50%.

Gi.Ga.

Redazione Pressa
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