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Già all'inaugurazione del marzo 2019 dei lavori di riqualificazione dell'accesso, del parcheggio e dell'area antistante alla porta nord della stazione che affaccia sulla rinominata via Rita Levi Montalcini, erano state segnalate diverse criticità che sarebbero emerse, con conseguenze evidenti, soprattutto nei mesi più caldi e più freddi. Quelle legate all'enorme e totalizzante cementificazione, all'assenza assoluta di alberi e di protezioni anche per i tanti utenti del servizio pubblico di trasporto urbano, extraurbano e turistico che in quel piazzale ha le fermate dedicate. I grandi platani a fianco del parcheggio furono abbattuti senza essere sostituiti. L'unico alberello piantumato nel piazzale, all'uscita della porta nord, non è mai cresciuto ed è secco da tempo. Senza foglie.
Se il parcheggio antistante completamente rifatto nei marciapiedi non aveva aggiunto un posto in più a quello precedente, in attesa dell'arrivo di Esselunga che avrebbe regalato al Comune l'uso pubblico del parcheggio multipiano annesso al nuovo supermercato (in fase di costruzione e di prossima ultimazione), allo stesso tempo la riqualificazione non aveva portato nulla in più, anzi forse qualcosa in meno, agli utenti del trasporto pubblico e privato su gomma. Nessun servizio dedicato a loro, nemmeno per l'attesa dei mezzi. Nemmeno una pensilina o una struttura, naturale/verde o artificiale in grado di mitigare la sosta e l'attesa. Che, come più volte segnalato, è resa invivibile in estate, quanto difficoltosa in inverno. Nella città dove si teorizza e si programma il green, alla prova dei fatti, in questo caso, nemmeno l'opportunità di una riqualificazione e del rifacimento di una piazza ha fornito l'occasione, e la volontà, di rendere il tutto più verde.
Anzi il verde, o qual poco che c'era e che ci poteva essere è sparito. La grande area in accesso e in uscita dalla porta nord che immette al sottopasso della stazione dei treni è un enorme distesa impermeabile di cemento e tavole di pietra. Dove è facile, in queste giornate raggiungere anche i 45 gradi. Alberi non ne esistono. L'unico albero piantato non è mai cresciuto e oggi è secco. Nel disinteresse più totale. Acora in iedi ma senza foglie invisibile all'obiettivo della fotocamera. Di ombra qui non c'è nemmeno l'ombra, Gli utenti che da qui si servono non solo delle linee urbane del bus, ma anche delle fermate per i bus turistici nazionali e e del bus sostitutivo della linea Modena-Sassuolo, non possono stare. Qualcuno sfida le temperature e il secco desertico, sedendosi sotto il sole a picco sui fittoni spartitraffico o sulle pietra del monumento al migrante. Mettendo fortemente a rischio la propria salute. Quella salute paradossalmente richiamata dalla casa Ausl, che ha sede proprio lì. Casa della salute, ora rinominata casa della comunità.
Le numerose segnalazioni arrivate in questi anni dagli utenti all'Amministrazione Comunale, anche attraverso La Pressa (anche se non dovrebbero essere necessarie segnalazioni e denunce per mettere mano a criticità evidenti e carenze di questo tipo), sono fino a ora cadute nel vuoto e l'assenza di ripari e servizi per gli utenti in attesa soprattutto per mitigare le intemperie di inverno e il sole estivo. Chissà se con la nuova amministrazione e con il nuovo assessore con delega all'ambiente Molinari la criticità potrà ricevere più attenzione. I fatti e gli atti dei prossimi mesi lo dimostreranno.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>