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Tamberi, sogno sfumato tra lacrime e rabbia

Tamberi, sogno sfumato tra lacrime e rabbia

L'atleta, colpito e ricoverato per colica renale, poi dimesso dall'ospedale, si è dovuto arrendere al 2,27. Impresa impossibile


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Finisce tra lacrime ed una malcelata rabbia per quanto gli è incredibilmente successo. Una colica renale, un ricovero seguito da veloci dimissioni in ospedale ma che hanno per forza di cose inciso, fisicamente sulla gara della vita. Dove a gareggiare ci sono i migliori al mondo. Gara che non si poteva vincere in quelle condizioni, nemmeno con la più grande motivazione. Supportata anche dal pubblico. Non solo il suo, quello italiano, ma dal mondo dell'atletica che ne ha riconosciuto la grandezza anche solo nel momento in cui, una volta dimesso, ha deciso di provarci.
L'asticella a 2,27 sarà quella in cui, dopo 3 errori, rimarrà a segnare per sempre l limite di quel giorno.

Dopo avere iniziato dalla misura di 2.17, Tamberi si presenta in pedana a 2.22: manca il 'rimbalzo' allo stacco, primo salto nullo. L'azzurro riprova, secondo tentativo: esecuzione migliore, ma ancora nullo. Spalle al muro, Tamberi si carica: 'Dai ce l'hai, fallo. Ti prego...', dice il marchigiano mentre la telecamera cattura il suo labiale. L'oro di Tokyo fuori un salto perfetto al terzo tentativo: 2.22 superati abbondantemente, la sua gara continua.
Tamberi affronta i 2.27, ma l'elevazione non c'è. Primo e secondo errore sono nettissimi. Rimane l'ultimo tentativo. Tamberi si inginocchia, si fa il segno della croce e chiede l'applauso ritmato del pubblico. Questa volta manca poco al superamento dell'asticella ma i polpacci la buttano giù. Sogno svanito.

Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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