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'Noi allora chiediamo al sindaco e alla giunta di Carpi quanti bambini ad oggi siano stati affidati a persone single (e, tra queste, quante si dichiarino omosessuali) e quanti bambini a coppie omosessuali nel nostro comune e quali siano state le motivazioni che hanno portato a preferire tale scelta in alternativa a quella prioritariamente indicata dalla legge (affidamento a famiglie con figli) - continua la Arletti - E ancora: quali ulteriori informazioni il sindaco e la giunta ritengano di poter fornire, ciascuno per quanto di competenza, riguardo al paventato rischio della sussistenza di un movente ideologico LGBT dietro il complesso sistema degli affidi dei minori; se, in ogni caso, gli interrogati, non ritengano di dover avviare, ciascuno per quanto di competenza, urgenti iniziative, anche di carattere ispettivo, volte ad escludere categoricamente ogni forma di interferenza (e pressione) ideologica che, seppur nel rispetto formale della normativa vigente in materia, finirebbe con il favorire pratiche di affidamento sulla base principalmente dell'orientamento sessuale dell'affidatario e non dell'interesse prevalente del minore che è quello di crescere in una famiglia'.