Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Confere la cittadinanza onoraria ai lavoratori licenziati delle Cooperative appaltatrici della Castelfrigo. A chiederlo al sindaco Castelnuovo Massimo Paradisi è il Comitato Coordinamento Democrazia Costituzionale (composto da Vania Pederzoli, Mauro Sentimenti e Beniamino Grandi).
'Caro Sindaco, cortesi Consiglieri Comunali, quali rappresentanti del Comitato modenese del Coordinamento Democrazia Costituzionale e in accordo coi responsabili nazionali evidenziamo che la tutela del lavoro e dei diritti dei lavoratori (sanciti dalla Costituzione agli articoli 1, 3, 35 ,36 , 38, 45) sono palesemente violati nel territorio del distretto della lavorazione delle carni di Castelnuovo Rangone. L’utilizzo dell’appalto di cicli di lavorazione a società cooperative di intermediazione di “manodopera” (che nulla hanno a che fare con la storica funzione di mutualità della cooperazione indicata dalla Costituzione) appare volto a favorire l’arricchimento di poche persone a danno dei soci-lavoratori e dei i cittadini/contribuenti dell’intera comunità nazionale.
Non per caso queste cooperative scompaiono regolarmente o falliscono, nel momento in cui dovrebbero pagare milioni di euro a lavoratori, Inps, Inail e Amministrazione finanziaria - si legge nella lettera aperta -. Anche nel caso Castelfrigo si è ripetuto questo copione: il committente appalta la lavorazione ad un consorzio (Job service), il consorzio fattura alle cooperative consorziate, queste ultime indebitate fino al collo con Inps e amministrazione finanziaria prima di pagare falliscono o cessano di esistere. Si tratta non di episodi occasionali ma di una situazione quasi strutturale nel distretto della macellazione e trasformazione delle carni, una situazione che potrebbe presto produrre una crisi generale dell’intera filiera produttiva, se si continuerà a contare prevalentemente sulla riduzione del “costo del lavoro”. Una scelta che non solo alimenta una economia illegale e interessi criminali ma che rende difficile la sopravvivenza delle aziende virtuose.
Le ragioni delle lotte che vedono protagonisti questi lavoratori sono pertanto le stesse di coloro che si impegnano ad”attuare la Costituzione”: rispetto delle regole, legalità, giustizia sociale. Obiettivi che, se realizzati, assicurerebbero nel tempo anche maggiore competitività delle aziende sui mercati globali e maggiori entrate nel bilancio dello Stato'.
'E' per queste ragioni che vi chiediamo di compiere un atto di grande valore simbolico: conferire la cittadinanza onoraria del Comune ai lavoratori licenziati delle cooperative Work Service e Ilia D.A. Ciò in quanto il loro impegno e la loro azione a difesa della dignità del lavoro, della legalità e della convivenza civile rappresentano interessi generali e valori imprescindibili per il bene comune. Aver compiuto azioni di alto valore morale e sociale a vantaggio dell’intera comunità locale e nazionale induce a ritenere questi lavoratori meritevoli del conferimento di tale onorificenza'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>