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Un consiglio comunale aperto al pubblico, ad interventi di esperti esterni alla politica, un consiglio straordinario, sulla sanità, sul futuro dell'ospedale, per questo programmato all'auditorium Levi Montalcini di Mirandola. C'è il pubblico. Il tema è sentito. Si parla di Pal, il Piano attuativo della sanità provinciale modenese e della petizione con cui centinaia di cittadini ne hanno chiesto la revisione. Un piano, approvato nel 2011, che ha declassato l'ospedale di Mirandola da struttura di area a di prossimità. Ad un livello inferiore di quello di Carpi che dopo il progetto di costruzione della nuova sede è visto a tutti gli effetti come l'emblema del sogno infranto di avere un ospedale unico baricentrico al servizio dell'area nord e, conseguentemente, una volta realizzato, come pietra tombale dell'ospedale di Mirandola.
'Ancora 10-15 anni per la realizzazione ma se la direzione è quella di un unico ospedale si ma a Carpi, allora per Mirandola ci saranno pochi spazi' - è quanto emerge dagli interventi dei tre medici con alle spalle decenni di esperienza. Medici che hanno fatto la storia a Mirandola. Merighi, Chiarotti, Penitenti. Hanno tutti analisi da confrontare e quesiti da porre ai responsabili della sanità dell'Ausl di Modena, invitati ad intervenire. La disponibilità dell'Azienda sanitaria c'è, ad intervenire dovrebbe essere il Direttore Sanitario Silvana Borsari, ma dopo il giro di interventi dei capigruppo, quando dovrebbe essere il turno del collegamento in remoto, arriva la conferma: nessun intervento, l'Ausl non interverrà. La delusione è diffusa. C'è chi, tra i medici intervenuti, e non solo, avrebbe voluto condividere le proprie analisi, le proprie proposte e, magari, porre domande. Ma non è possibile. L'Ausl non c'è, almeno in parola. Si procede. Al voto tutti approvano. La petizione che chiede la revisione del Pal per ridare ufficialmente all'ospedale di Mirandola una funzione territoriale forte, quanto meno non inferiore a quella di Carpi, viene approvata all'unanimità. L'appello dell'assessore alla sanità Antonella Canossa è ai sindaci dei comuni dell'area nord. Ad unirsi, superando le barriere politiche e partitiche per condurre nelle sedi istituzionali (ed eventualmente anche con proteste), la 'battaglia' per la difesa ed il potenziamento dell'ospedale di Mirandola.
Redazione Pressa
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