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Antigone, l'associazione per la difesa dei diritti dei carcerati, denuncia oggi l'aumento dei carcerati in Italia, passati da 54mila nel 2016 a 58mila a fine novembre 2017, affollamento che ora raggiunge il 115% della capacità carceraria. Il 45% dei detenuti non ha una condanna passata in giudicato, oltre il 60% è costituito da extracomunitari e tossicodipendenti: molti di questi ultimi sono sieropositivi all'HIV, una miscela di forzosa promiscuità che genera tensione e pericolo, oltre al disagio che ben conoscono i detenuti della Dozza e del Sant'Anna e le stesse guardie carcerarie.
La detenzione ha per lo Stato, e quindi per la collettività, costi altissimi, mentre di costruire carcere moderni o rendere operativi quelli mai ultimati non se ne parla.
Anche in America il numero dei detenuti è alto ed in continua crescita, ma grazie al ' Correctional Business ' ovvero Industria delle Carceri, nel corso degli ultimi anni sono state costruite oltre 600 nuove carceri ad alto livello di sorveglianza, dove la correzione ed il recupero del detenuto attraverso il lavoro è reale. Lo sfruttamento delle attività carcerarie è diventato negli USA il terzo datore di lavoro, con più di 600mila addetti/dipendenti, un solo gradino sotto il giro di affari di un colosso come la General Motors. I detenuti/lavoratori , oltre ad imparare un lavoro, vengono retribuiti con un salario inferiore del 20% allo stipendio medio dei 'liberi dipendenti', di cui il Dipartimento Penitenziario ne trattiene infine l'80% a copertura parziale delle spese. Il business delle carceri private è diffuso anche in Russia, Cina, Inghilterra e Australia, dove la spesa per la detenzione non viene scaricata unicamente sulla collettività dei contribuenti ma in parte sul condannato che beneficia di questo sistema rieducativo teso al recupero dell'individuo ed al suo riscatto sociale.
Anche il nostro ordinamento lo prevede ma con scarsi risultati tanto che la UE ci bacchetta e condanna di continuo accusando di 'terzomondismo' le nostre strutture carcerarie . Alla vigilia di libere elezioni ancora nessuna forza politica esprime con forza l'intenzione di attuare una vera riforma carceraria a tutela di tutti i cittadini, detenuti compresi.
Massimo Guerrini
Redazione Pressa
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