Sessantacinque.
Da inizio anno, sono ben sessantacinque le voci delle persone che, avendo perduto la loro immagine, incontrando uno specchio in frantumi (M. Recalcati), hanno optato per il suicidio in carcere.
È inaccettabile.
Non si tratta di abolire il carcere.
Ci sono situazioni, non solo esecutive, ma anche cautelari, che impongono la neutralizzazione giuridica di persone che, prima di essere liberate, devono poter essere osservate a livello intramurario.
Il carcere deve esistere. Ma deve essere civile. Vale a dire legale.
E dico legale perché è la stessa Costituzione a ricordare che le pene e, più in generale, le condizioni detentive non possono essere contrarie al senso di umanità.
Da questo punto di vista, oggettivamente, l’Italia non può continuare a far finta di non vedere quelle che, a tutti gli effetti, rappresentano macroscopiche violazioni di legge.
Perché lo Stato non deve poter mai violare le sue stesse leggi. Quando lo fa, per questo solo, perde completamente di credibilità.
Guido Sola
Carcere, da inizio anno 65 suicidi: inaccettabile
Il carcere deve esistere. Ma deve essere civile, vale a dire legale
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