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'Sto cercando di ricordare ai cittadini emiliano romagnoli che saranno chiamati a scegliere non tra me e Salvini ma tra Bonaccini e Borgonzoni. Non solo perchè siamo noi i candidati e la sfida è tra me e lei ma perché Salvini, come fatto in Umbria, abbandonerà la nostra regione subito dopo il voto'.
Le parole ormai ripetute come un mantra da Stefano Bonaccini, Presidente uscente e ricandidato alla guida della Regione Emilia-Romagna, sono sintomo di una consapevolezza. Quella che emerge dai sondaggi ed è confermata dal sentire comune. Che lui, da animale politico, percepisce, come Salvini. Quello che lo vede più forte, personalmente e politicamente, del suo stesso partito e dello stesso centro sinistra che lo sostiene. Consapevole che il PD, di cui non a caso è sempre più raro vedere il simbolo, non costituisce più il valore aggiunto, anzi, forse il contrario.
Discorso diametralmente opposto per la sfidante, Lucia Borgonzoni, figura politicamente debole nei confronti del presidente uscente (che ha dalla sua non soltanto cinque anni di gestione del potere ma ora anche il ruolo di Presidente da giocare politicamente, all'interno delle istituzioni governate dal PD, nella campagna elettorale), ma forte del simbolo della Lega, e del suo leader Salvini. Dai quali non manca di farsi anticipare, affiancare, se non sostituire, nelle manifestazioni pubbliche. Perché premiati più di lei, dai sondaggi e, soprattutto, nel confronto con lo sfidante Bonaccini
Per questo Bonaccini, (giacca grigia, lupetto bianco e occhiali d'oro che riflettono un tentativo di distacco dall'ortodossia del look di sinistra), sta facendo di tutto per spostare su di lei l'attenzione e la sfida, cercando di distoglierla (anche se chiedendolo e ripetendolo sembra ottenere l'effetto contrario), da Salvini. Che domani mattina sarà, alle 10.
30, a prendere il caffè a Carpi, per poi recarsi a Ferrara
Bonaccini lo ripete a Modena e dopo poche ore a Bologna: 'Salvini ogni volta che e' qui e' benvenuto, noi siamo gente molto accogliente e ospitale. Sull'ospitalita' l'Emilia-Romagna ha costruito un'industria turistica. Pero', trovo un po' curioso che la Borgonzoni venga sostituita da Salvini in qualsiasi situazione, e' abbastanza clamoroso'.
'Gli emiliano-romagnoli devono sapere che il 27 di gennaio, il giorno dopo le elezioni, troverebbero una presidente o un presidente che non corrisponde ai nomi di Salvini, Zingaretti, Di Maio, Meloni o Renzi. Troveranno o Bonaccini o Borgonzoni: io ho dedicato cinque anni a questa regione, ho fatto quasi 800.000 chilometri e conosco uno a uno tutti i suoi 328 Comuni. Abbiamo lavorato per ridare fiato a una regione che oggi sta meglio di come stava cinque anni fa ma che vuole superare problemi che ancora ha, con un progetto largo e civico, non solo politico'. In tutto questo, continua Bonaccini, 'Salvini il 27 gennaio tornera', come successo in Sardegna, Piemonte e Umbria, a fare altro. Comprensibilmente. Quindi puo' stare qui anche 80 giorni, ma non sara' Salvini che dovra' governare la regione'.
Redazione Pressa
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