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La montagna non interessa ai candidati del Pd e del M5S. Così Stefano Corti, Lega:
'Mercoledì pomeriggio, percorrendo strade ben pulite attraverso muri di neve alti quasi due metri, noi candidati leghisti del collegio modenese ci siamo recati nella splendida San Pellegrino, il centro abitato più alto di tutto l’Appennino, l’exclave di Frassinoro in territorio lucchese.
Ad attenderci i pochi abitanti del borgo e la famiglia Lunardi, il cui capofamiglia Paolo aveva predisposto il bar in sala convegno.
Non ci facevamo grandi illusioni circa la presenza del candidato PD Edoardo Patriarca, benché da ex boy scout avrebbe potuto apprezzare la magia del tramonto oltre le Alpi Apuane: sicuramente lo aspettava qualche impegno a più “alto livello” (ma non di altitudine).
Ci aspettavamo invece l’arrivo dei candidati del Movimento 5 Stelle che per giorni si sono fregiati del titolo di “unici” veri rappresentanti del territorio modenese.
Invece niente. Forse non avevano le gomme da neve oppure la pessima copertura wifi della nostra montagna gli ha suggerito di fare “social” dietro ad un PC al calduccio del loro ufficio.
Da buoni montanari non ci siamo offesi, abbiamo solo avuto l’ennesima conferma di quanto i politici “forestieri” si ricordino della montagna solo quando c’è da sottrarre l’acqua preziosa dei nostri acquedotti.
Abbiamo raccolto la solidarietà ed il calore dei cittadini e gli amministratori locali di Palagano, Frassinoro e Fiumalbo presenti ci hanno ricordato che l’appartenenza alla montagna, la schiettezza e le poche parole ci accumunano indipendentemente dalle posizioni politiche.
Sono emerse proposte concrete e non slogan per il futuro della montagna: “zona franca” per le aree disagiate, deregulation per le attività imprenditoriali, vie di comunicazione da implementare, coperture Internet e GSM da realizzare, difesa dei nostri acquedotti comunali dalle voraci fauci di Hera, possibilità di sforamento del Patto di Stabilità per i piccoli Comuni, e mille altre idee per salvare quello che resta delle nostre piccole eroiche comunità.
Tutti hanno avanzato proposte da portare in Parlamento.
In un clima autenticamente comunitario abbiamo poi potuto tutti insieme apprezzare l’abbondante e genuino rinfresco offerto da Pacetto, Vanessa e Paolo, che ringraziamo di cuore.
In montagna le persone hanno ancora un nome, spesso un soprannome, e non sono solo numeri. E queste persone, anche se poche, hanno il diritto di essere ascoltate. Ma questo i “paracadutati” privi di radici si rifiutano di capirlo. I candidati del PD e dei Cinquestelle almeno una telefonata potevano farla, anche solo per dire “vorrei venire ma non posso…”. Invece non lo hanno fatto, dimostrando che in montagna sono foresti. Noi c’eravamo, e noi torneremo perché apparteniamo a queste terra'.