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'È un nuovo caso di mala burocrazia fiscale', lapidaria la Cgia di Mestre nell'etichettare il fatto che 'quasi 55.000 piccoli autotrasportatori italiani dovranno versare poco meno di tre milioni di euro all'erario entro la fine del mese di luglio: un importo non dovuto che, comunque, questi padroncini saranno obbligati a pagare'.
Per la precisione il '51% di tutte le aziende artigiane del settore presenti nel Paese' si concentra in 'quattro regioni del Nord Italia: Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna'.
Nello specifico del caso di 'mala burocrazia', l'associazione degli artigiani e delle Pmi spiega le dinamiche che hanno portato alla 'falla' fiscale: 'Ogni anno, prima della scadenza del pagamento delle imposte relative alla dichiarazione dei redditi, l'Agenzia delle Entrate comunica gli importi delle deduzioni forfetarie per le spese non documentate sostenute dai piccoli autotrasportatori'. A questo punto 'questi ultimi, utilizzano queste agevolazioni ai fini della determinazione del reddito.
Quest'anno, pero', il provvedimento e' stato pubblicato la settimana scorsa; 4 giorni dopo il 30 giugno, scadenza entro la quale i padroncini potevano versare le imposte all'erario senza incorrere in alcun aggravio'. E gli autotrasportatori non hanno potuto quindi rispettare la scadenza stessa (30 giugno).
Tradotto: potranno 'usufruire delle agevolazioni previste dalla legge solo con la scadenza del 31 luglio che, pero', li obblighera' al pagamento di una maggiorazione dello 0,4%. Un importo- secondo i calcoli effettuati dall'ufficio studi della Cgia- che si aggirerebbe attorno ai 50 euro ad impresa che, complessivamente, dovrebbe garantire alle casse dello Stato quasi tre milioni di euro'.
Ora auspichiamo un apposito intervento del ministero dell'Economia che stabilisca, speriamo ben prima del 31 luglio, che per l'anno in corso ai piccoli autotrasportatori non sia chiesta alcuna maggiorazione'.
E ricordando che le 'deduzioni forfetarie per le spese non documentate sono utilizzabili solo dalle piccole attivita' di autotrasporto con un volume di affari non superiore a 400.000 euro (una platea composta per la quasi totalita' da aziende artigiane)', il presidente degli autotrasportatori della Cgia di Mestre, Claudio Mancin, sottolinea che specie laddove si 'concentra il 51 per cento di tutte le aziende artigiane del settore presenti nel Paese' -Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto-, queste attivita' saranno chiamate 'a pagare una maggiorazione del tutto ingiusta a causa di un atto di negligenza compiuto, molto probabilmente, da qualche funzionario del fisco'.
Cinzia Franchini