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Cna trema, pronto il bilancio lacrime e sangue

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E nel 2014 i debiti ammontavano a 37 milioni


Cna trema, pronto il bilancio lacrime e sangue
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Mentre imperversa la corsa alla guida della Camera di Commercio, con una sfida tutti contro tutti all’interno di Rete Imprese, martedì prossimo per la Cna è il giorno della verità. Il giorno in cui fare chiarezza sul proprio stato di salute. Il 12 luglio alle 20.30 infatti Cna Servizi Modena (la vera cassaforte del colosso associativo che al 2014 contava 512 dipendenti sui 650 complessivi di Cna) ha convocato la propria assemblea generale per presentare e approvare il Bilancio 2015 (oltre a nominare i componenti del cda scaduto e determinarne i compensi). Un bilancio che si preannuncia lacrime e sangue e i cui numeri non sono ancora noti nei dettagli, anche se si parla di una perdita consistente. I numeri certi invece sono quelli riferiti al Bilancio 2014, l’ultimo approvato (all’unanimità dai 40 imprenditori presenti in assemblea il 30 giugno 2015).

E già allora - pur con uno stato patrimoniale netto di quasi 5,6 milioni e una chiusura in utile di 34.255 euro - emersero numeri preoccupanti (da citare il +16,6% di aumento dei costi di funzionamento dato dalla «esternalizzazione di processi di inserimento dati»). Numeri che ora cerchiamo di presentare nei dettagli e che - per molti - sono stati il vero motivo dell’addio di Maurizio Torreggiani da direttore generale e del suo vice Quinto Michelini.

Un addio imposto di fatto da Bper e da Ernst & Young, la società che in pratica oggi gestisce la contabilità dell’as - sociazione. Bper verso cui Cna ha i debiti maggiori e che ha preteso «discontinuità » con la nomina a direttore generale di un uomo ‘g estibile’ al posto di Torreggiani (Andrea Tosi).

Ma veniamo ai numeri La chiusura in positivo del Bilancio 2014 si basa tutta sulla presenza nell’Attivo di «Crediti esigibili verso i clienti entro l’anno successivo». Di fatto è una proiezione di rientro rispetto a una serie di servizi prestati. Ecco, questa proiezione nel 2014 fu pari a 26 milioni e 942mila euro. Questo ‘at t ivo ’ potenziale ha permesso di fatto di controbilanciare gli enormi debiti dell’a s s o c i a z i o n e. In base al Bilancio 2015 infatti Cna Servizi aveva un totale debiti pari a 37 milioni e 645mila euro e di questi ben 27 milioni e 812mila euro verso le banche (da citare anche 2,4 milioni verso fornitori e 1 milione di debiti tributari). Debiti per i quali Cna ha ipotecato le sue stesse sedi (a partire da quella cittadina di viaMalavolti) e che vede, come detto Bper, tra i principali creditori, Il problema è che a quanto pare quest ’anno la banca ha chiesto a Cna di rientrare e i famosi «crediti esigibili» ora devono entrare in cassa. E per questo sarà interessante vedere le cifre del Bilancio 2015. Del resto che il problema fosse quello dell’insolvenza era già stato chiarito lo scorso anno nella relazione del presidente del Cda Cesare Galavotti. «Il rischio prevalente è rappresentato dall’insolvenza della clientela - scrisse a margine del Bilancio 2014 Galavotti -. I crediti verso i clienti ammontano a 27 milioni e i ritardi degli incassi aumentano l’esposizione finanziaria e le azioni per contenere il rischio finanziario sono: dismissione tramite cessione di partecipazioni e titoli, richiesta agli istituti bancari di una moratoria di 24 mesi sui finanziamenti in essere amedio e lungo termine e il recupero di crediti scaduti anche tramite una società specializzata». E poi la mossa chiave: la fusione con Bologna poi fatta saltare dallo stesso Torreggiani per un problema di poltrone. «Riorganizzazione del sistema Cna Modena tramite accordi strutturali con Cna Bologna» e «avvio formale del processo di alleanza/integrazione con Cna servizi Bologna... anche affidandosi a consulenti di strategia aziendale » scriveva Galavotti. Nulla di fatto sulla fusione, «crediti esigibili» ancora tali e alla fine le banche hanno imposto a Cna di rientrare. Ma il cambio di dirigenti non risolve i problemi economici che il 12 luglio verranno finalmente esposti nella loro (drammatica) interezza. E ovviamente i vertici dell’associazione pregano che i soci votino comunque il Bilancio.


Giuseppe Leonelli
Giuseppe Leonelli

Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato ..   Continua >>


 
 


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