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Quelle in sequenza sono solo le ultime immagini giunte in redazione immortalate da cittadini modenesi nell'area di via Giardini, del direzionale 70, su via Luosi e su viale Corassori. Residenti indignati nel vedere peggiorare anziché risolvere le criticità già segnalate nel conferimento e nelle raccolta di rifiuti generate dopo la teorica introduzione della raccolta porta a porta con la parallela e graduale rimozione dei cassonetti. Si parla di teoria in molti casi perché il problema, già impiamento segnalato, sta nella partenza non solo a macchia di leopardo del servizio, diverso nella tipologia e nella tempistica per le diverse zone della città ma, nel merito, anche nell'attivazione parziale del servizio. Anche all'interno di singoli rioni.
Zone in cui in cui sono stati rimosse solo alcune batterie di cassonetti tradizionali, e mantenuti altri dove si concentrano i rifiuti della zona o di intere vie in cui solo alcuni cassonetti sono stati rimossi senza il contestuale avvio della raccolta porta a porta.
Altri in cui si continua a raccogliere in modo tradizionale, con i cassonetti, anche dopo mesi (così in diverse zone della Sacca e della Crocetta), dall'annuncio dell'avvio del porta a porta, con tanto di calendario da seguire. Problematica, già segnalata le scorse settimane, risolta parzialmente anche a Modena Ovest, in zona Bowling, Barchetta e nazionale per Carpi. Dove il problema pare rappresentato anche dall'esodo di alcuni pendolari dei rifiuti da altri comuni confinanti. Le immagini come quelle mostrate, si moltiplicano, e rappresentano un poco edificante biglietto da visita per chi entra in città. Da ovest, da sud, est e nord. Oltre al degrado visivo ed ambientale presto il rischio potrebbe essere per la salute pubblica. Questi ammassi sono un paradiso per i topi.
Non va meglio per i casi in cui sono stati individuate aree condominiali comuni nelle quali depositare i rifiuti.
Esempio emblematico tra gli ultimi registrati nella zona di via Giardini all'altezza di viale Corassori. Altra discarica condominiale abbandonata ed esposta alla pioggia dove, come in altri casi, i sacchi rotti fanno uscire materiale poi appesantito da acqua e umidità. Problematiche che aumentano anziché ridursi in quello che si sta confermando come un caso Modena dove, a differenza di comuni come Vignola che ieri ha comunicato la riorganizzazone del servizio Hera dopo le pesanti problematiche riscontrate, avviando una nuova fase, sembra che i problemi siano cristallizzati. Passaggio, quello di Vignola, che a Modena evidentemente non è avvenuto e se avvenuto non ha avuto lo stesso grado di efficacia. Perché a Modena le problematiche quotidiane sembrano andare ben oltre al dato fisiologico sia relativo alla difficoltà nel capire come funziona il nuovo sistema, sia a quella quota di incivili che, anche seguito della stretta della quantità di materiale conferibile in discarica, riversano auto e furgoni, pieni di merce di ogni tipo, attenti a non incappare nei seppur pochi spazi controllati da foto-trappole. Problematiche che nei giorni scorsi, in occasione della presentazione dell'avvio del servizio porta a porta integrale in centro storico, avevamo girato all'Assessore all'ambiente Alessandra Filippi. Aveva e ci aveva rassicurato su monitoraggio e controlli: 'Costanti e settimanali - disse - con i soggetti coinvolti. Non nascondiamo le criticità che ci sono ma da un lato fanno parte delle difficoltà che si incontrano a seguito di cambiamenti importanti come questi, e dall'altro sono frutto di casi di inciviltà'.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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