Il libro, edito da Edizioni dell'Accademia del Frignano “Lo Scoltenna”, riporta la storia che ha caratterizzato Pievepelago e il suo circondario dal settembre del 1943 all'aprile del 1945, periodo durante il quale il paese visse a pieno l'occupazione nazifascista.
Milena Vanoni, già corrispondente dall'Appennino per Il Resto del Carlino, è oggi docente di italiano, storia e geografia, presso l'istituto comprensivo di Sestola, oltre che essere guida ambientale escursionistica, ha deciso di raccontare aspetti della storia della Valle del Pelago sconosciuti ai più, come l’eccidio nazifascista di cinque donne al passo del Saltello sulla linea del fronte, o la vicenda mai raccontata della partigiana Rosa Turelli. C'è spazio per storie inedite come quella del partigiano “Bortolo” e dei suoi compagni di Sant’Annapelago, o le carte mai pubblicate del processo partigiano ai due fascisti pievaroli Grandi e Nizzi.
Non solo guerra e non solo eroismo ma anche romanticismo col racconto della scelta dell’austriaco Josef Kahlhammer che disertò per amore, unendosi ai partigiani; ma anche pagine cupe e venute alla luce
«Gli anni che vanno dal 1943 al 1945 hanno impresso un segno indelebile nelle popolazioni dell’Appennino tosco-emiliano» ci spiega Milena «che hanno trascorso lunghi mesi bloccate nelle retrovie del fronte, sulla Linea Gotica, vivendo tra dolore, violenze e stragi, a due passi dalla libertà. Un segno che nell’immediato dopoguerra ha lasciato strascichi di guerra civile e reso difficile l’importante opera di costruzione della memoria».
Quelle raccolte da Milena Vanoni sono preziose testimonianze orali dei sopravvissuti, memorie inedite, diari di guerra, documenti d’archivio e fotografie d’epoca che costituiscono la base di questa fedele ricostruzione storica degli anni del Secondo conflitto mondiale in provincia di Modena, nel territorio di Pievepelago, il principale centro di comando tedesco di tutto l’Appennino. Il libro, che contiene anche il racconto “Fuga da Fossoli” di Alberto Vanni, nonno dell'autrice, verrà presentato assieme a Marco Carrettieri, responsabile scientifico di Liberation Route Italia e autore della prefazione; Davide Fiorenza, vicesindaco di Pievepelago e Livio Migliori, presidente dell'Accademia dello Scoltenna.
Stefano Bonacorsi