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Drive In Story, intervista ad Enrico Valenti, il papà di Uan e Five

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Ma anche Four, Ambrogio e tanti altri, il Gruppo 80 con Kitty Perria, un maestro dell'avanguardia televisiva


Drive In Story, intervista ad Enrico Valenti, il papà di Uan e Five
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Anni 80, Milano da bere e avanguardia televisiva. Quanto di più distante dalla calma delle province emiliane, sia in quegli anni che in questi nostri ’20 di inizio millennio. Eppure, un pochino a quella spensieratezza e, nel caso dei bambini, a quella gioia, ha contribuito anche la rurale e gastronomica terra emiliana.
Enrico Valenti è il papà di Uan, vero e proprio conduttore al pari dei suoi colleghi umani del contenitore per ragazzi Bim Bum Bam che per vent’anni è stato il programma di riferimento del settore: mentre nella Tv di Stato si alternavano programmi con nomi diversi e nelle tv locali nascevano cloni, la formula di Bim Bum Bam è rimasta invariata come il suo rosa protagonista per vent’anni.
Uan è il più noto tra i figli di Enrico ma ci sono anche Five, Ambrogio, Four e tanti altri.

Figli e creazioni come quelle che Enrico ha realizzato per Drive In, nota trasmissione che ha segnato un punto di svolta nella televisione italiana e anche nel nostro costume. Prendendo spunto dalla partecipazione allo show, Enrico ripercorre la sua carriera in Mediaset e Rai non solo come artigiano ma anche come autore delle scene che vedono coinvolti lui e le sue creazioni.
Burattinaio, artista e uomo di cultura Enrico Valenti si gode la natura ma non certo stando fermo: qui nella terra di cui è originario ha deciso di passare parte dell’anno tra l’orto, i libri e la costruzione di personaggi storici e nuovi e come tutti i “mastri”, cerca di trasmettere la sua esperienza nei workshop che periodicamente tiene nel suo laboratorio.
Scopriamo e ripercorriamo la sua carriera ma anche le sue influenze e considerazioni nell’esauriente intervista rilasciata per driveinstory.com



Ciao Enrico, anzitutto possiamo dire che nel pelo di Uan c'è anche qualche 'ciuffo' emiliano? D'altronde tu sei di queste parti...
'Possiamo dire di sì, essendo le mie origini radicate nell’Appennino Emiliano e Parmense, tanto quanto possiamo anche dire che nel genoma di Uan, e degli altri pupazzi del Gruppo 80, ci sono anche ascendenze sarde, visto che Kitty Perria, l’altra metà del Gruppo 80, è originaria dell’Isola'.

Alcune persone si spostano nei piccoli centri per ritrovare il contatto con la natura e con la tradizione, le cose semplici. In realtà tu questo contatto lo hai sempre avuto: cosa ti ha spinto a scegliere proprio le colline parmensi rispetto ad altri luoghi magari più 'in'?
'Da che io ricordi, a situazioni affollate e alla confusione dei rituali collettivi, anche aziendali, ho sempre preferito fare escursioni in luoghi isolati. Lo scoutismo e una infanzia spensierata fra le colline dell’Appennino Emiliano hanno rinforzato il mio interesse per la natura. Dopo tanti anni passati nel mondo dello spettacolo, fare laboratorio, finalmente libero da scadenze, in un luogo pieno di tranquillità e di pace è un vero privilegio'.

Casa tua è cosparsa di libri (perfino in cucina si trovano saggi e romanzi) ma anche di tanti pupazzi in fase di costruzione. Quanto contribuisce questo stile di vita sulla tua creatività?
'La mia è una formazione decisamente analogica es ebbene pensi di essere in grado di muovermi nel mondo dei nuovi media con un minimo di capacità, mi sono formato attraverso la lettura, che è decisamente un’altra grande passione. Leggere è un ottimo carburante per la mente ed il pensiero, è un passatempo piacevole, fonte di studio e formazione, generatore di pensiero e ispiratore di forme, insomma, leggere è importante e certamente aiuta nel processo creativo in termini di agilità di pensiero, va da sé che il pensiero deve essere personale e frutto di riflessione'.

Francesco Russo

Redazione Pressa
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