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John Williams, il Re della colonna sonora hollywoodiana

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La collaborazione tra John Williams e Steve Spielberg è iniziata con il film Sugarland Express, ma il vero e primo grande successo lo si deve a Lo squalo


John Williams, il Re della colonna sonora hollywoodiana
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Quando pensiamo alla colonna sonora, è facile che il primo nome che ci verrà in mente sarà quello di John Williams. Il compositore ha legato la propria fama ai film delle due più grandi personalità di Hollywood: George Lucas e Steven Spielberg dai quali sono usciti capolavori come la saga di Star Wars, Lo squalo, Indiana Jones, E.T, Jurassic Park, Schindler’s list e tanti altri. John Williams, classe 1932, ha conquistato ben cinque statuette d’oro e, come il nostro Ennio Morricone, i suoi concerti registrano sempre il tutto esaurito, con il pubblico che chiede talmente tanti bis da costringere lo stesso Williams, dopo il terzo bis, a congedare gli spettatori mettendo le mani giunte, in preghiera. Ma andiamo per ordine.

Come tanti altri suoi predecessori, Williams è un bambino prodigio.

A soli 7 anni, si dedica allo studio di vari strumenti che lo affascinano – come il clarinetto, la tromba e il trombone – anche se il preferito è il pianoforte. Con esso può dar vita ad iniziali composizioni e si fa notare subito per la capacità d’inventare melodie affascinanti. Gli affidano di scrivere marce per la banda della scuola a Floral Park nello stato di New York, dove è nato l’8 febbraio. Proseguirà in questa attività anche successivamente, quando farà parte dell’ US Air Force.

Il primo premio ricevuto in qualità di compositore è all’età di 19 anni per una sonata scritta per pianoforte. Williams comprende che il suo futuro è nella musica e decide di trasferirsi a Hollywood per studiare composizione. Qui conosce Mario Castelnuovo-Tedesco.

Il compositore italiano, nel 1939 si era trasferito negli States a causa delle leggi razziali; da noi è stato sostanzialmente dimenticato ed è un grave errore, considerato il talento e la prolificità. Basti ricordare che ha composto sei opere liriche, cinque oratori, undici ouverture, quattro balletti, concerti vari per strumento solista, oltre cento composizioni per pianoforte e altrettante per chitarra, più di cento per coro, quasi quattrocento per voce e un gran numero di cameristiche alle quali si aggiungono 11 film e 61 collaborazioni.

Dopo questi studi a Hollywood, John Williams si trasferisce a New York ed entra nella prestigiosa Juilliard School of Music per seguire i corsi di pianoforte principale. La vita nella Big Apple è molto costosa e così Williams di giorno studia e di notte suona in vari club newyorchesi come pianista jazz. Suo padre era un celebre trombettista jazz e anche in questo genere non fatica a diventare un musicista molto considerato, tanto che alcune case discografiche specializzate nel genere lo chiamano in qualità di arrangiatore/direttore.

Agli inizi degli anni ’60, John Williams si dedica a sigle e colonne sonore per alcuni prodotti televisivi ed irrompe con la freschezza della sua vena melodica. Conquista due Emmy Award, che gli spalancano le porte per Hollywood. Infatti, si trasferisce a Los Angeles e inizia a lavorare dapprima quale pianista e, in seguito, collaborando per alcune serie televisive e film quali A qualcuno piace caldo e Il buio oltre la siepe. Anche in questa sua nuova avventura si distingue dagli altri musicisti, sebbene tutti abbiano un background accademico di rilievo, e a soli 24 anni, entra a far parte dello staff di arrangiatori della 20th Century Fox, orchestrando le partiture dei grandi nomi di quel tempo come Bernard Hermann, l’autore della musica di Psyco di Hitchcock, Henry Mancini, indimenticabile con Colazione da Tiffany, il trio della Disney Richard M. Sherman, Robert B. Sherman e Irwin Kostal, che ricordiamo ad esempio per le musiche di Mary Poppins, e tanti altri.

Williams si fa notare anche da alcune star della musica leggera come Vic Damone, Mahalia Jackson e Doris Day, la fidanzata della porta accanto.

Nonostante la genialità riconosciuta, pare che Williams non riesca ad andare oltre nella carriera e all’impegno soprattutto televisivo. Scrive le colonne sonore per Heidi, Jane Eyre nel castello dei Rochester e Because they’re Young, ma il grande successo è alle porte. A segnarlo è un film catastrofico con Charlton Heston che mise in campo i più avanzati effetti speciali cinematografici e sonori di quel tempo. Parliamo di Terremoto al quale seguì un altro capolavoro del genere: L’inferno di cristallo con un cast stellare: Paul Newman, Faye Dunaway, Richard Chamberlain, Fred Astaire. L’America catalizzava la paura di una guerra nucleare, convogliandola in questi action movie dal lieto fine. Williams diviene il re di questi film, ai quali aggiungiamo L’avventura del Poseidon con Gene Hackman,. Riceve la nomination a due Golden Globe e a due premi Oscar.

Siamo agli inizi degli anni ‘70 e tra gli Studios s’aggira un ragazzotto di ventisette anni con un mare di nuove ideeb. Si è già fatto notare quale regista televisivo per una puntata di Colombo: Un giallo da manuale. Con il debutto nel lungometraggio, Duel, Hollywood comprende che è nata una stella, perché solo un regista geniale può mantenere la tensione per 90 minuiti con un unico personaggio. Quel ragazzo è Steven Spielberg che nel 1970 sta sviluppando il suo secondo film, Sugarland Express. Cerca un compositore adatto e incontra Williams: tra i due, oltre ad iniziare una proficua collaborazione, nasce una forte amicizia.

La collaborazione tra John Williams e Steve Spielberg è iniziata con il film Sugarland Express, ma il vero e primo grande successo lo si deve a Lo squalo, lungometraggio che popolò l’estate del 1975 dei peggiori incubi, per coloro che avevano deciso di trascorrere le vacanze al mare. Il film racconta di un grosso e affamato squalo bianco, che attacca i bagnanti sulla piccola isola di Amity: un luogo di villeggiatura che d’estate si popola di turisti. Il capo della polizia locale Martin Brody, interpretato dal compianto Roy Scheider, decide di intervenire e tenta d’uccidere la grossa creatura, avvalendosi dell’aiuto di un esperto biologo marino (Richard Dreyfuss) e di un cacciatore di squali professionista (Robert Shaw).

A Williams bastarono due note per spaventare il pubblico, annunciando l’arrivo del mostro: MI e FA. Questo terrificante ostinato, ancora oggi è il leit motiv di tutte le situazioni di pericolo imminente e uno studio condotto dall’Università della California ha evidenziato che la sensazione di pericolo legata al brano, dipende proprio dal ripetersi di questi due suoni distanziati da un semitono, che evocano qualcosa di misterioso e aggressivo che s’avvicina.

Dopo il successo de Lo squalo, con cui Williams vince per la seconda volta un Academy Award, arriva il grande successo con la colonna sonora per la quale si aggiudica il terzo Oscar: Guerre stellari diretto da George Lucas, amicissimo di Spielberg. L’inizio del film è travolgente: su un poderoso accordo di Si bemolle maggiore, appare la scritta in oro STAR WARS sul fondo nero punteggiato di stelle.

Lucas aveva idee molto chiare su come desiderava la colonna sonora e immaginava suoni pieni alla Richard Strauss, Gustav Holst e altri. Voleva che i personaggi principali fossero caratterizzati come Scarpia nella Tosca pucciniana. E così sono nati i temi di Darth Vader, della Principessa Leyla, di Anakyn Skywalker… Williams si mette al lavoro e ricorda l’analisi delle opere di Wagner compiute con Castelnuovo-Tedesco. Uno degli esempi è il tema delle Valchirie da L’anello del Nibelungo. Wagner utilizza il tema per tutta l’opera, quando sono evocate.

Dopo questo grande successo, Williams dimostra ancora tutta la sua fantasia e abilità compositiva con altre musiche entrate nella storia del cinema: Superman e I predatori dell’Arca perduta. Il quarto Oscar arriva con la colonna sonora di E.T. l’extra-terrestrenel 1982, sempre di Steven Spielberg. Sono musiche che entrano nelle sale da concerto, eseguite dalle più importanti orchestre sinfoniche del mondo e, molte volte, dirette dall’Autore stesso. Il sold out è garantito.

Con il quarto oscar vinto da Williams con E.T. L’extraterrestre,nessun altro compositore per il cinema gli è superiore. Ogni soundtrack è un successo. Infatti, seguiranno le musiche di Jurassic Park, Schindler’s List – La lista di Schindler, Mamma, ho perso l’aereo e Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York, Sette anni in Tibet e Salvate il soldato Ryan.

Attesissima dal pubblico, dai seguaci di Darth Vader e Luke Skywalker, nel 1999 inizia l’avvio della trilogia prequel di Guerre stellari con La minaccia fantasma. Williams rimette in campo le intuizioni musicali degli anni settanta con la trilogia precedente e che seguirà ancora nel film Harry Potter e la pietra filosofale di Chris Columbus. Un altro successo planetario.

Per la saga di Harry Potter, comporrà le musiche solo dei successivi due capitoli, mentre nel 2002 e nel 2005 si dedicherà a scrivere la colonna sonora degli ultimi due capitoli della trilogia prequel di Guerre stellari, di La guerra dei mondi, Munich e l’ultimo capitolo della saga di Indiana Jones: Il regno del teschio di cristallo.

Accade poi un fatto straordinario: nel 2002, in onore dei vent’anni dalla realizzazione di E.T. l’extra-terrestre, John Williams decide di dirigere dal vivo l’orchestra sinfonica durante la proiezione del film. Nella storia del cinema non era mai accaduto e l’effetto è travolgente!

In questi ultimi anni, e cioè dal 2010 al 2015, Williams ha composto le musiche di altri film premiati da un grandissimo successo come War Horse, Lincoln e Storia di una ladra di libri,aggiudicandosi per ognuno la nomination all’Oscar.

Nel dicembre 2015 torna sugli schermi la saga di Guerre stellaricon il film Il risveglio della Forza e i successivi Gli ultimi Jedi e L’ascesa di Skywalker, sua ultima opera.

In conclusione, John Williams ha vinto 5 Oscar per la miglior colonna sonora dei film Il violinista sul tetto, Lo squalo, Guerre stellari, E.T. l’extra-terrestre e Schindler’s List – La lista di Schindler; è il secondo compositore più premiato dietro ad Alfred Newman (9 oscar).

Con 52 proposte per l’ambita statuetta d’oro, è anche la seconda persona più candidata dopo Walt Disney (59); di queste cinquantadue, 47 sono per la migliore colonna sonora (record assoluto della categoria) e 5 per la migliore canzone.

Alcuni ritengono che il successo della colonna sonora delle grandi produzioni, specialmente americane, sia paragonabile a quello dell’opera lirica cent’anni fa. La musica sinfonica di oggi è quella di The lord of the Rings o Star Wars, affermano. Ipotesi affascinante che condivido.

Personalmente, ho più volte proposto grandi concerti sinfonici, in teatri all’aperto e durante la stagione estiva, con programmi dedicati alle più celebri colonne sonore. Il successo di pubblico è assicurato, così come avviene in tutto il mondo, e moltissime partiture sono pregevolissime sotto ogni punto di vista. Ma in Italia si è restii ad investire in queste operazioni. La soundtrackcinematografica è chiamata “musica d’uso” o “extra colta”, che suona un po’ dispregiativo: roba per persone di modesta cultura. E siccome la cultura nostrana è notoriamente di sinistra, aggrovigliata nelle più contorte elucubrazioni e sempre tristemente impegnata a ricordarci i momenti più oscuri della Storia dell’Uomo, si dovrà attendere un cambio di gestione per sorridere alle note di Mamma ho perso l’aereo, sentirci avventurosi ed eroici ascoltando Mission di Ennio Morricone o idealmente innamorati con il canto di Romeo e Giulietta di Nino Rota.

Massimo Carpegna

Massimo Carpegna
Massimo Carpegna

Visiting Professor London Performing Academy of Music di Londra. Docente di Formazione Corale e del master in Musica e Cinema presso Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi Tonelli..   Continua >>



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