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Grande merito a Festival Mundus per avere portato a Correggio la straordinaria voce di Lula Pena, il cortile del Palazzo dei Principi è l'ideale per godersi l'appuntamento e gli spettatori davvero non mancano, ottimo segnale. Lula ha un talento indiscutibile, il concerto non prevede soste, un flusso continuo di musica e parole, come un'interminabile poesia. Dal Portogallo alla Francia, dal Brasile all'Argentina, le lingue si fondono così come le sonorità. Il fado ovviamente, ma tanta canzone francese, poi la bossanova e le atmosfere orientali, si riassume in world music, ma sarebbe davvero riduttivo e sbagliato. Solo, si fa per dire, voce e chitarra, il resto lo fa la presenza di Lula Pena e il fascino della location, e diciamo anche che godersi un concerto di questi tempi è un piacere unico, a tratti clandestino.
Il caldo di questi giorni si fa sentire, ma il pubblico è in silenzio, totalmente sedotto, ammaliato, al termine, un lunghissimo applauso, c'è anche chi si alza in piedi, in preda all'estasi. Poi l'inevitabile bis, con un omaggio alla canzone italiana. Lula ha un'ironia sottile, che unita al talento, ne fanno una personalità unica e imprescindibile per gli amanti della musica contemporanea. Il voto alla serata è il massimo.
Lula Pena è nata e cresciuta a Lisbona, si appropria del fado per andare “oltre il fado”, è una portoghese cosmopolita, autrice di tre dischi: “Phados” del 1998 e “Troubadour” del 2010, dopo dodici anni di silenzio. Il terzo album “Archive Pittoresco”, pubblicato da Crammed Discs, è stato premiato dal Giornale della Musica come Miglior Album di World Music nel 2017. Il consiglio è di cercare e acquistare i dischi, iscriversi alle sue pagine social e attendere il prossimo show, un'esperienza davvero unica.
Stefano Soranna