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Marco Bertoli, da Modena a New York

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All'Istituto Italiano di Cultura con la mostra ‘Italian light. Skies and waters’. Dal 20 luglio al 14 settembre


Marco Bertoli, da Modena a New York
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Da Fontanesi a Ciardi, da De Nittis fino a Previati e Morbelli, ecco alcuni degli artisti che saranno esposti a New York nella mostra che celebra la rappresentazione della luce nei paesaggi italiani di fine Ottocento e inizio Novecento. 'Italian light. Skies and waters', curata dall'art advisor modenese Marco Bertoli, è all'Istituto Italiano di Cultura di New York dal 20 luglio al 14 settembre 2022
Promosso dal professor Fabio Finotti, direttore dell'Istituto e curato da Marco Bertoli, si tratta di un progetto espositivo che punta ad indagare l'importanza della ricerca della rappresentazione della luce nel paesaggio che si dipana lungo tutto l'Ottocento e i primi del Novecento e coincide con l'elaborazione dell'estetica di molte scuole pittoriche.

'Dalla seconda metà dell'Ottocento - afferma Marco Bertoli - il rapporto degli artisti con la natura si era modificato, i pittori ambivano a dipingere dal vivo, en plein air, cercando di imprimere sulla tela gli effetti della luce per cogliere l'istante, l'attimo, con particolare attenzione alla resa dei giochi di luce, alle sfumature di ombre e colori, ai repentini cambiamenti atmosferici. Il periodo storico coincide con la nascita della fotografia che offre la possibilità di esprimere nuovi punti di vista e una mutata sensibilità verso il dato reale, segnando un sostanziale passaggio dall'idea di semplice vedutaa quella, più complessa e soggettiva, di visione'.

La mostra: la luce protagonista indiscussa delle 24 opere esposte

Un vero e proprio viaggio nel tempo che ripercorre le tappe salienti di questa trasformazione, mettendone in risalto i principali temi: la predilezione per la pittura dal vero, le ricerche dedicate alla resa delle atmosfere e agli effetti di luce e colore.

Dalle premesse maturate negli anni Sessanta dell'Ottocento nell'ambito della Scuola di Resina, passando attraverso l'innovativa esperienza dei Macchiaiolitoscani, si giunge così al paesaggio di tendenza simbolista, fino alla nascita del Divisionismo.
La freschezza dei paesaggi campestri di Federico Rossano e Francesco Lojacono, le poetiche vedute cariche d'atmosfera di Antonio Fontanesi, i paesaggi lagunari di Mosè Bianchi e di Pietro Fragiacomo, le vedute di Venezia di Guglielmo Ciardi, che evocano una pace silenziosa, con un effetto quasi nostalgico, sono solo alcune delle suggestioni che accompagnano il visitatore lungo un itinerario di 24 opere provenienti da importanti collezioni private italiane. Lo studio della luce prosegue nelle opere di Giuseppe De Nittis, con due tavolette che evidenziano l'originalità dei suoi studi nel rappresentare la realtà e tradurla con immediatezza. Istantanee che fissano un paesaggio fatto di tonalità e sfumature, nel suo apparire mutevole e momentaneo, partecipando attivamente a quel 'nuovo sguardo' che apre la strada alla modernità. Dalla tela 'Alba' di Antonio Fontanesi, in cui il paesaggio diventa quasi una presenza evocativa, si giunge alla fine degli anni Ottanta alla nascita del Divisionismo.
La mostra prosegue con due tele di Gaetano Previati, il pittore divisionista più lirico e visionario che, attraverso l'evanescenza della forma, trasfigura il dato oggettivo giungendo ad una dimensione onirica. Tra le opere dei primi del Novecento un luminoso giardino di Angelo Morbelli, due vedute delle Dolomiti di Cesare Maggi e Guido Cinotti, in cui il paesaggio diventa in realtà un pretesto per l'interpretazione della luce e dei suoi riflessi.

Esperto d'arte da oltre trent'anni e titolare dello studio di consulenza Art Consulting, Marco Bertoli inizia la sua carriera nel 1984, quando, spinto dalla passione per l'arte, decide di aprire una Galleria a Modena, sua città natale. Con il passare degli anni poi, la passione si evolve in conoscenza ed esperienza, non solo per la storia dell'arte ma soprattutto per l'attività di consulenza e art advisory. In particolare si specializza nel campo dell'expertise, divisioni ereditarie, catalogazione e verifica autenticità delle opere ed eventuale archiviazione, consulenza per gli investimenti nel mercato dell'arte a favore di importanti collezionisti privati, enti pubblici e banche. Il rapporto privilegiato con le più importanti case d'aste nazionali ed internazionali, gli permette di poter aiutare i collezionisti a investire e vendere anche in altri settori legati al lusso. Riuscire a coniugare la bellezza delle opere con l'autenticità e l'unicità di ogni opera è parte integrante del suo lavoro, l'art consulting. Attualmente risiede tra Modena e New York City.
E' consulente per la Casa d'asta Christie's a New York e Londra dal 2005. Ha ricoperto la carica di capo dipartimento per la pittura del XIX e XX secolo dal 2006 al 2010 per la Casa d'Aste Finarte, ed è stato consulente per il Gotha, Biennale di Parma, dal 2006 al 2008. Nel 2009 Marco Bertoli ha aperto uno studio a New York, dove dal 2014 al 2017 ha organizzato una serie di mostre di arte italiana, collaborando con l'Istituto Italiano di Cultura, istituzione per la quale curerà nel luglio di quest'anno la mostra Italian light. Skies and waters. Come parte dei suoi sforzi per promuovere la conoscenza dell'arte, Bertoli nel 2015 in collaborazione con Oscar Farinetti ha organizzato negli spazi di Eataly un progetto a favore degli artisti italiani. Nel luglio 2016 ha conseguito l'Executive Master in Management dell'Arte dei Beni Culturali. Dal 2019, collabora con la redazione della rivista Advisor Private, con articoli relativi al mercato e agli investimenti in arte. Nel 2020 ha seguito un corso di psicologia dell'arte con l'arteterapeuta Linda Rosaria Faggiano e dal 2021 è consulente per il gruppo svizzero Veco Group, Multi Family Office con sedi a Lugano, Dubai, Abu Dhabi, Hong Kong e Malta. Nel 2022 ha aperto un nuovo spazio a Milano.

Redazione Pressa
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