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Once upon a Dams, un progetto di arte pubblica per Dams50

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Dieci poster per i 50 anni del Dams: il progetto di Cheap in strada a Bologna dal 18 Maggio


Once upon a Dams, un progetto di arte pubblica per Dams50
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Cheap partecipa alle iniziative di Dams 50 con un progetto commissionato dal Dipartimento che riporta l'immaginario del Dams là dove le sue energie culturali e controculturali hanno incontrato la città: nello spazio pubblico, nelle strade e nelle piazze vissute dalle studentesse e dagli studenti che negli anni hanno attraversato l'esperienza del Dams, contribuendo a plasmare l'identità urbana e artistica della Bologna contemporanea. Con Once upon a Dams, quei vissuti tornano a stratificarsi in strada attraverso il contributo in formato poster di dieci tra artiste e artisti che ricordano l'esperienza formativa e umana degli anni dell'Università.

Marco Dalbosco, rientrato in Italia dopo aver vissuto e aver costruito il proprio percorso di artista prima a Londra e poi a Berlino, propone con una suggestione visiva un parallelismo tra aula universitaria e aula di tribunale.

Di base a Bologna, Giuseppe De Mattia è un artista che utilizza diversi strumenti per indagare sul rapporto tra memoria, archivio e contemporaneità, pratica cominciata con la fotografia e passata poi al video e all'audio fino ad arrivare al disegno nelle ultime opere. Grazie ad un background multidisciplinare, Ester Grossi ha sviluppato nel corso degli anni, progetti in diversi ambiti artistici sperimentando discipline come la pittura, la moda, la grafica, l’illustrazione e il cinema. Elena Guidolin si occupa di illustrazione, fumetto e linguaggi contemporanei, in un percorso segmentato tra produzioni individuali e esperienze plurali. Igort, che nel corso di una carriera monumentale è passato dal fondare Valvoline al pubblicare miriadi di graphic novel premiati e tradotti nel mondo, riporta sui muri di Bologna un personaggio inventato nelle aule del DAMS, quando scrisse le avventure del capitano Gregorius Folon.

Lara Norscia è un’artista visiva il cui sguardo trasversale la porta a mescolare tecniche e linguaggi per dare forma ad un universo personale fatto di piccole sculture di carta, stampe e collage: nel manifesto rievoca l'immaginario creativo e culturale dei suoi anni al Dams, tra il teatro e il cinema, tra i VHS dei film visti in sala studio e le marionette. Otto Gabos, aka Mario Rivelli, è un punto di riferimento del fumetto italiano, un attraversatore di avanguardie di professione e un docente pieno di passione per l'insegnamento che svolge all'Accademia di Belle Arti di Bologna: col tratto selvaggio scelto per realizzare il poster, rievoca la metà degli anni '80, gli ultimi fuochi della New Wave e degli eccentrismi. Caterina Pecchioli è un'artista multidisciplinare di base ad Amsterdam che esplora gli effetti critici del rapporto tra individuo e società a partire dallo studio di azioni quotidiane, dinamiche collettive e rapporti di potere. Dall'archivio di oggetti di PetriPaselli, duo artistico attivo a Bologna la cui produzione passa dalla fotografia all'installazione passando per la scultura, propongono un poster con diversi livelli di lettura: se da una parte rende omaggio ad una delle istituzioni incarnate del DAMS come Renato Barilli, dall'altra tocca il tema del diritto alla casa, la difficoltà di accedervi e i ricordi di un periodo in cui gli annunci degli affitti si chiudevano con “NO CANI, NO DAMS”. E proprio a partire dalla questione delle case degli studenti del Dams, si chiude la collettiva con il decimo poster a firma di Ratigher, aka Francesco D'Erminio, fumettista e attuale direttore editoriale di Cocconino.
I poster dell'intervento di arte pubblica Once upon a Dams, curato da Cheap street poster art per Dams50, sono visibili nelle strade di Bologna dal 18 maggio al 22 giugno 2021.

Stefano Soranna

Redazione Pressa
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