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Pavullo, al Castello di Montecuccoli il ricordo di Francesco Benozzo

Pavullo, al Castello di Montecuccoli il ricordo di Francesco Benozzo

Il professore prematuramente scomparso a due giorni dall’equinozio di primavera, lo scorso 22 marzo


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A due giorni dal solstizio d’estate, giovedì 19 giugno alle 21, grazie all’Associazione Terra e Identità, il Castello di Montecuccoli di Pavullo nel Frignano si apre per onorare la vita e l’opera di Francesco Benozzo, prematuramente scomparso a due giorni dall’equinozio di primavera, lo scorso 22 marzo.
La figura affascinante, complessa, ricca, multipla e cangiante del bardo, poeta, arpista, filologo, etnofilologo, ricercatore, docente universitario, responsabile di diversi progetti accademici e di tre riviste di classe A, intellettuale di ampio respiro, nonché candidato al premio Nobel per la letteratura, sarà ricordata dalla ricercatrice Roberta Iotti.
Seguirà la presentazione del libro di Benozzo Lo Sciamanesimo. Origini, tradizioni, prospettive, con la voce di Barbara Zanoni, danzatrice-coreografa, cantante, autrice e performer, compagna nell’arte e nella vita di Francesco Benozzo, coautrice e interprete insieme a lui, del progetto poetico-musicale e del CD «Sylvatica – canti sciamanici erranti» e del progetto coreutico-musicale «Ierofania Sylvatica». L’artista eseguirà alcuni canti di tradizione dal vivo ed entrerà nel merito del testo e delle ricerche connesse sia ad esso, sia alle altre due opere condivise con il poeta.
Conclude l’incontro Roberto Albicini, autore Apollo a Modena per il quale Francesco Benozzo stava curando la prefazione.
 

Conduce la serata Gianni Braglia, organizzatore e coordinatore dell’evento,
nonché amico di lungo corso del poeta con cui negli anni spesso ha collaborato per presentazioni di libri, concerti e altri eventi culturali connessi alla tradizione celtica e romanza, alle origini sciamaniche delle culture, alle tradizioni orali musicali, al dialetto e alle tradizioni culturali del territorio del Frignano, sempre ponendole in relazione col presente e con la contemporaneità.
In modo particolare Francesco Benozzo si è occupato di libertà di pensiero, della relazione tra libertà di coscienza, autonomia critica ed interessi collettivi, contribuendo generosamente e con coraggio con le proprie posizioni ed opinioni alla fioritura del dibattito intorno ai temi meno comodi dell’attualità, quali, il controllo delle masse, la coercizione dissimulata della popolazione operata dal «dispositivo di soggiogamento», secondo la sua definizione, di propaganda di stato riguardo alle guerre, al cambiamento climatico, alle politiche vaccinali, all’uso del greenpass, alla green economy, alle discriminazioni effettive di genere, nazionalità, religione, censo operate e in modo aperto o subdolo in diversi ambiti sociali, anche pubblici.
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