Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Questa mattina una delegazione di Potere al Popolo si è recata a Castelnuovo Rangone, per incontrare il sindaco Massimo Paradisi e consegnare un dono pasquale: un uovo di Pasqua contenente gli accordi sottoscritti in Prefettura nel 2016 e in Regione il 29/12/2017, riguardanti la vicenda dei lavoratori in appalto dell’azienda Castelfrigo; il tutto confezionato in una installazione dove campeggiano due articoli fondamentali della nostra Costituzione riferiti al lavoro, l’articolo 1 e l’articolo 36.
Un gesto simbolico, che ha coinvolto la massima autorità cittadina come tramite verso quelle istituzioni (Provincia, Regione, Prefettura di Modena, ACI e Confindustria Emilia Romagna) a cui chiediamo di mantenere gli impegni presi nei confronti di questi lavoratori che da più di 5 mesi, sostenuti da Flai CGIL e dalla CGIL tutta, sono in lotta per riaffermare il diritto ad avere un lavoro stabile e dignitoso.
'La vertenza Castelfrigo ha fatto emergere le condizioni di sfruttamento, di negazione dei diritti, di situazioni al limite della legalità, che il sistema degli appalti e delle false cooperative, con tutto il contorno di leggi che hanno smantellato i diritti dei lavoratori, ha prodotto negli anni, e che riguarda non solo questa azienda e non solo il comparto carni -
si legge in una nota di Potere al Popolo -. Alle istituzioni preposte, chiediamo il pieno rispetto di quegli accordi, in cui si è assunto l’impegno di ricollocare i lavoratori, posti in mobilità, anche in altre imprese, per questo vorremmo sollecitare le aziende aderenti ad ACI Emilia Romagna e a Confindustria a fare la propria parte; chiediamo inoltre la riduzione, fino alla cessazione, degli straordinari all’interno della Castelfrigo, condizione che permetterebbe di reintegrare parte dei lavoratori espulsi.
Sottolineiamo inoltre come questa lunghissima vertenza, fatta di scioperi anche della fame e presidi permanenti, abbia comunque prodotto qualche risultato, che nell’attuale contesto di mercificazione del lavoro non è da trascurare: 28 lavoratori sono stati ricollocati, anche se con contratti a termine, in alcune aziende del comparto hanno “sistemato” i propri appalti determinando un piccolo miglioramento delle condizioni di lavoro, e soprattutto, la situazione ignobile di sfruttamento, in cui sono costretti a lavorare e vivere i lavoratori delle false cooperative, è ora sotto gli occhi di tutti e nessuno può più dire “non sapevo”. Ovviamente questo non è sufficiente. Dobbiamo continuare e continueremo, anche con altre iniziative, a sostenere questa mobilitazione perchè in gioco non c'è solo il diritto di questi lavoratori ma anche la riaffermazione dei diritti e della dignità del lavoro così come definiti dalla Costituzione. Da troppi anni le cooperative spurie operano liberamente in totale assenza delle istituzioni, degli organi di controllo e delle categorie imprenditoriali. Una superficialità che rischia di lasciare ulteriore spazio alle organizzazioni malavitose che già si sono insinuate nei nostri territori. Chiamiamo quindi a raccolta, in questa lotta, tutte le forze politiche, che come noi, in questi mesi sono passate per il piazzale della Castelfrigo'.