Calo di shopping legato al turismo, minor reddito disponibile e incremento della propensione al risparmio, pongono pertanto a rischio di chiusura 20 mila negozi di moda in Italia su 115 mila punti vendita e una ricaduta sull'occupazione per oltre 50 mila addetti (dato nazionale)'.Da tenere conto che sul prodotto moda incide anche la stagionalità del prodotto venduto. I beni variano e si differenziano a seconda del periodo di vendita e se non venduti nella stagione sono suscettibili di notevole deprezzamento. 'Resta una nota positiva - conclude Simoni - ovvero l'estensione applicativa, anche al commercio, del settore moda per il 2021 della misura del credito di imposta, pari al 30 per cento del valore delle rimanenze finali di magazzino prevista nel Decreto sostegni bis. Una misura richiesta da Confesercenti che mira a contenere gli effetti negativi di questo ultimo anno e mezzo che ha duramente colpito il settore moda'.
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