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Ceramica, tessile abbigliamento mezzi di trasporto sono definiti settori trainanti dell'economia locale. Per questo il report Camera di Commercio su dati Infocamere sul saldo delle imprese attive nel 2022 rispetto al 2021, che un significativo calo delle imprese attive nei suddetti ambiti, è particolarmente preoccupante. L’istruzione privata, le attività finanziarie e assicurative che mostrano un segno positivo sono meno rappresentative del tessuto economico modenese
Infocamere ha divulgato i dati sulla natimortalità delle imprese nell’anno 2022. Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio Modena, tramite la sua elaborazione, comunica che sono presenti 71.537 imprese registrate al 31/12/2022, con una diminuzione congiunturale trimestrale del -0,5%, pari a 331 imprese in meno rispetto al 30 settembre del 2022.
Anche rispetto al 31/12/2021 la flessione del numero di imprese registrate della provincia di Modena risulta del -0,5%, meno pesante sia del dato dell’Emilia-Romagna (-1,0%), sia di quello nazionale (-0,8%).
Il saldo delle iscrizioni e cessazioni non d’ufficio dell’intero anno appare positivo, con 623 imprese in più rispetto al 2021, pari alla differenza fra 4.096 imprese iscritte e 3.473 imprese cessate non d’ufficio. Il tasso di sviluppo risulta pertanto positivo (+0,87%), maggiore sia del valore regionale (+0,56%), che di quello nazionale (+0,79%).
Nel 2022 calano leggermente le iscrizioni rispetto al 2021 (-2,1%), mentre le cessazioni non d’ufficio rimangono pressoché costanti (-0,2%).
Nonostante questo andamento positivo nel saldo tra imprese iscritte e cessate non d’ufficio, diminuisce ancora il numero delle imprese registrate rispetto a dicembre 2021: è infatti proseguita l’attività di revisione del Registro delle Imprese, con l’effettuazione di ben 1.027 cessazioni d’ufficio. Tale attività consiste nell’eliminazione dal Registro delle Imprese delle aziende che risultano ancora iscritte ma che non sono più operanti da diverso tempo.
Le imprese attive, cioè quelle che hanno dichiarato l’inizio effettivo della loro attività economica, sono anch’esse in calo rispetto al 2021 (-0,5%).
La suddivisione per forma giuridica conferma il sensibile incremento delle società di capitali (+3,0%), mentre prosegue la diminuzione di tutte le altre forme. In particolar modo le società di persone scendono del -2,7%, seguite dalle imprese individuali e dalle “altre forme giuridiche” (entrambe -1,8%).
L’analisi per macro settori vede le imprese attive dell’agricoltura continuare il trend decrescente, con una diminuzione del -2,6% rispetto al 2021, seguite dalle attività manifatturiere (-2,1%); i servizi rimangono costanti, mentre l’unico settore positivo risulta essere l’edilizia (+0,3%).
L’industria manifatturiera vede diminuzioni sensibili di imprese attive nei settori produttivi tipici della provincia, come la ceramica, molto penalizzata dalla guerra in Ucraina (-6,2%), la produzione di mezzi di trasporto (-5,4%) e il tessile abbigliamento (-5,2%). Rimangono pressoché stabili le imprese del settore alimentare (-0,1%), mentre gli unici settori in crescita sono la “riparazione e manutenzione” (+2,9%) e la “fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche” (+1,5%).
Tra i servizi vi sono alcuni settori con aumenti sensibili di imprese attive, come l’istruzione privata (+4,7%), le “attività finanziarie e assicurative” (+4,3%), le “attività professionali scientifiche e tecniche” (+4,0%) e la “sanità e assistenza sociale” (+3,5%), mentre risultano in calo il commercio (-1,7%), il “trasporto e magazzinaggio” (-0,8%) e le “attività di alloggio e ristorazione” (-0,7%).