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Nuovo allarme della Fiom-Cgil sulla situazione dello stabilimento Maserati di Modena. Venerdi', fa infatti sapere il sindacato, 'l'impresa ha annunciato l'apertura di una cassa integrazione ordinaria per tutti i 270 lavoratori dello stabilimento per sei giorni, dal 15 al 22 dicembre'.
Il problema, segnala la Fiom, e' che cosi' facendo 'l'azienda opera un fermo produttivo dal 15 dicembre al 7 gennaio, unendo il periodo di cassa integrazione a quello di chiusura collettiva per le festivita' natalizie'. Una 'strana coincidenza nel Gruppo Fca, perche' in diverse aziende, tra cui Maserati a Grugliasco, c'e' stata la richiesta di cassa integrazione per allungare la chiusura festiva di fine anno', e 'un segnale negativo', secondo il sindacato, 'non tanto per il periodo di cassa integrazione in se', ma per la mancanza di un piano produttivo a medio-lungo termine che preveda la produzione di uno o piu' nuovi modelli a Modena per mantenere il numero di occupati attuale'.
La diagnosi negativa delle tute blu della Cgil, che ritengono 'sempre piu' urgente un incontro sul piano industriale di Maserati e di tutto il Gruppo Fca e Cnhi', e' confermata dal fatto che, a detta dell'azienda, 'il 2018 sara' simile al 2017 per i volumi produttivi'. Una risposta che 'non fa ben sperare sul rilancio dello stabilimento modenese', visto che quest'anno 'e' stato fatto ricorso per cinque mesi ai contratti di solidarieta' e a questa settimana di Cig', senza contare che 'da agosto 2015 ad oggi Maserati ha gia' utilizzato 6,5 mesi di ammortizzatori sociali dei 24 a disposizione fino a settembre 2020'. La cosa piu' grave, puntualizza la Fiom, e' che 'non ci sono notizie certe su nuovi modelli Maserati da produrre a Modena, e anche se nel piano industriale futuro fosse previsto un nuovo modello, servirebbero molti mesi per la messa in produzione'.
Redazione Pressa
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