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Sono oltre 8.000 i nuclei familiari che hanno beneficiato del Reddito di solidarieta', la misura di contrasto della poverta' della Regione Emilia-Romagna attivata poco piu' di otto mesi fa, per un totale di circa 20.000 persone.
Di queste il 67% sono italiane, il 30% extra-Ue e il 3% comunitarie. È l'analisi contenuta nel Rapporto di monitoraggio realizzato dall'Universita' di Modena e Reggio Emilia sulla base dei dati disponibili nel sistema informativo regionale e ricompresi fra settembre 2017 e maggio 2018.
Dal report emerge che nel 44,7% dei casi i nuclei che hanno ottenuto il Res sono composti da una persona, il 66,2% non ha figli a carico, piu' di sei su 10 hanno piu' di 45 anni e di questi piu' del 33% e' over 56. A chiedere il contributo sono uomini e donne in percentuali simili: 50,6% e 49,4%.
È significativa la presenza nelle famiglie di almeno un componente che lavora (61,5%), anche se in modo precario o pochissimo pagato. Per quasi mille beneficiari del Res sono state attivate misure di inclusione socio-lavorativa previste e finanziate dalla Legge regionale 14 del 2015 che mira all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale delle persone in condizioni di fragilita'. 'Il reddito di solidarieta' e' una realta' ampiamente diffusa in tutti i Comuni dell'Emilia-Romagna e questo e' motivo di grandissimo orgoglio e soddisfazione per noi- ha detto Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione con delega a Welfare e Politiche abitative- basti pensare che solo un anno fa le persone in poverta' estrema non avrebbero avuto niente, mentre ora possono ricevere un aiuto economico, seppure circoscritto, e una proposta di coinvolgimento attivo nella societa' o nel mercato del lavoro'.
Cosa prevede il Res: Il Res è un contributo economico e un programma di attivazione e reinserimento sociale e lavorativo per i quali la Regione ha stanziato 33 milioni di euro per il 2018 e 35 per il 2019.
Da giugno sono entrate in vigore nuove regole (per integrare il Res con il Reddito di inclusione nazionale): il contributo mensile per persona passa dagli attuali 80 a 110 euro (cifra minima) fino a un massimo di 352 euro per un nucleo composto da 6 persone, la misura puo' essere richiesta con un Isee non superiore a 6 mila euro all'anno (prima era 3 mila) e un valore del patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore a 20 mila euro, la durata del beneficio sale da 12 a18 mesi trascorsi i quali potra' essere rinnovato trascorsi 6 mesi e solo per un anno, e' richiesta la residenza in regione da almeno 24 mesi consecutivi.
Le richieste. In poco piu' di otto mesi (settembre 2017 - maggio 2018) sono state 21.238 le domande inoltrate dai cittadini ai Servizi sociali del proprio comune di residenza: 625 alla settimana su una popolazione residente di 1.997.372 persone. Di queste, le richieste sulle quali l'Inps sta verificando i requisiti sono oltre 12.700. A maggio, i nuclei gia' ammessi erano 6.223, ai quali si aggiungono i 494 che usufruiscono della misura nazionale. Le domande respinte sono state 1.809 con un tasso di rigetto per entrambe le misure del 21 per cento. A Bologna sono stati 1.792 i nuclei familiari ad aver ottenuto il Res, 896 a Modena, 591 a Reggio Emilia, 552 a Ravenna, 524 a Ferrara, 598 a Parma, 496 a Rimini, 514 a Forli'-Cesena, 323 a Piacenza.
Redazione Pressa
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