Perché tutte le discussioni delle ultime settimane, le prese di posizione dei sindaci, l'intervento del Presidente della Fondazione Cassa Carpi, Mario Arturo Ascari, sembravano muovere da un bilancio in panne. E la stessa nota ufficiale di Aimag sul bilancio, scarna di contenuti, glissava sull'indebitamento e sui rapporti con le banche, dando a intendere forti difficoltà. Così come parevano muovere da questa posizione i detti e i sottintesi, le voci di corridoio. S'è anche parlato di un preavviso di sfratto del sindaco Riccardo Righi alla presidente di Aimag, Paola Ruggiero. Ma il primo bilancio di gruppo della presidente carpigiana, visto con attenzione, è invece una vera e propria sorpresa in positivo. Il fatturato scende dai 560 milioni del 2022 ai circa 400 del 2023, ma questo pare più essere un effetto delle tariffe del gas che altro. E infatti, a dimostrazione della buona gestione operativa, il margine lordo sale a 60 milioni. La posizione finanziaria cresce di poco, da 202 a 209 milioni, ma i debiti verso i fornitori calano di quasi 50 milioni di euro, passando da quasi 130 a 80 - e qui si vede la mano della moglie del presidente di Confindustria.
Per questo la Ruggiero sarebbe dovuta uscire vincente dall'assemblea, ma questo non è stato. Né nei comunicati è stato dato atto di ciò. Perché?
Difficile dirlo. La Ruggiero è stata formalmente nominata da Alberto Bellelli, sindaco di Carpi, ma oggi è di fatto un problema per i reggenti della corte dei Pio. Che stanno evidentemente cercando qualche spazio libero per ex amministratori. Ma va ricordato che la Ruggiero politicamente è molto forte.
Eli Gold